Agricoltura competitiva: no OGM

Protesta delle associazioni di categoria, degli ambientalisti e dei singoli cittadini contro le semine illegali di colture OGM

<<La protesta delle associazioni di categoria, degli ambientalisti e dei singoli cittadini contro le semine illegali di colture OGM non è solo sacrosanta – dichiara il capogruppo del PD Cristiano Shaurli presente al sit-in organizzato giovedì scorso a Udine – ma è soprattutto un chiaro segnale per noi rappresentanti delle istituzioni ad intervenire con la massima serietà e fermezza per risolvere il problema.

La nostra presidente, Debora Serracchiani, ha già sollecitato l’intervento del Governo nazionale affinché argini i rischi che un utilizzo non regolamentato di OGM potrebbe provocare all’economia agricola del Friuli Venezia Giulia e ha chiesto la “clausola di salvaguardia”, ovvero uno strumento che permette bloccare l’uso degli OGM. Infatti, prosegue il capogruppo del PD, ci troviamo in una situazione in cui l’utilizzo di sementi geneticamente modificate non è sottoposto a regole: le norme relative all’etichettatura dei derivati da OGM sono insufficienti, così come la valutazione del rischio e dei controlli
.
Ma c’è anche un aspetto economico molto importante – aggiunge Shaurli – che riguarda l’impatto delle colture OGM sulle colture tradizionali e biologiche e sulle politiche di sviluppo rurale della Regione. Se vogliamo che le nostre produzioni agricole siano competitive dobbiamo puntare sulla qualità dei prodotti, sulla varietà, sulla tipicità e non certo sulla riduzione delle varietà stesse e la loro “standardizzazione”.  Il territorio regionale, inteso proprio come risorsa naturale, è per noi una ricchezza in sé.>>