Pretestuose e fini a se stesse le polemiche dei grillini

Shaurli interviene per replicare alle pretestuose polemiche del M5S

nterviene il capogruppo regionale del Partito Democratico Cristiano Shaurli per replicare alle polemiche pretestuose e fini a se stesse promosse dai rappresentanti del M5S in Consiglio regionale in merito alla legge sui costi della politica.
“Vanno a cercare cavilli, arrampicandosi sugli specchi – attacca Shaurli – per non voler ammettere che sono stati fatti passi da gigante per colmare la distanza tra politica e cittadini qui in FVG per quanto riguarda i costi della politica stessa, che significa non solo riduzione di indennità/benefit dei consiglieri ed eliminazione del vitalizio, ma anche drastica diminuzione dei fondi a disposizione dei gruppi consiliari per il loro funzionamento e limitazioni sull’assunzione di personale. Ben oltre i dettami del famoso decreto Monti, che già interveniva pesantemente in questo campo”.
“Nello specifico, così come abbiamo fatto con l’indennità mensile equiparando la cifra alla paga di un sindaco di un Comune capoluogo (circa 6.300 euro lordi, mentre fino ad ora ammontava a circa 10.300 euro lordi) – spiega il capogruppo – lo stesso vale per l’indennità di fine mandato. Perché un amministratore locale riceve una mensilità all’anno su un massimo di dieci anni e lo stesso ora vale per noi. Quindi nulla di strano, abbiamo semplicemente applicato quanto già avviene per tutti i sindaci d’Italia».
“Quindi è stata eliminata la quota del 5% a carico dei consiglieri, e sottolineo che la Regione non va assolutamente a coprirne il costo, perché l’indennità è semplicemente più bassa, e considerando – continua Shaurli – la situazione precedente (paga era di molto superiore, alla fine si ricevevano 50 mila euro a legislatura) e il fatto che la somma veniva moltiplicata per il numero di legislature (adesso invece abbiamo stabilito un limite di 2 mandati su cui assegnare l’indennità finale), siamo di fronte a un risparmio certo ed elevato rispetto al passato, di svariati milioni di euro. Per due legislature (dieci anni) l’indennità di fine mandato sarà di 42.700 lordi, contro i 50.000 per soli 5 anni di prima. Ed avendo eliminato il vitalizio, se un consigliere vuole una pensione integrativa deve pagarsela con il rimborso mensile omnicomprensivo”.
“Ci sono nuove situazioni economiche che investiranno i futuri candidati – conclude Shaurli; pensiamo ai giovani che vogliono entrare in politica: con un contratto a tempo determinato non potrebbero permettersi di cimentarsi in un’esperienza di questo tipo e quindi l’accesso alle cariche sarebbe limitato a chi già gode di una situazione reddituale già favorevole. Per questo servono garanzie”.

Trieste, 5 agosto 2013