Covid: Santoro (Pd), campagna vaccinale con troppe incognite, a partire dai medici di base

Resta ancora da chiarire dove verranno allestiti i presìdi per inoculare i vaccini e con quale personale.

11.03.21 «L'organizzazione della campagna anti covid arranca tra troppe incognite e criticità. Resta ancora da chiarire dove verranno allestiti i presìdi per inoculare i vaccini e con quale personale. In una situazione di evidente affanno si registrano troppi ostacoli per le prestazioni domiciliari e ancora il mancato accordo con i medici di medicina generale per inoculare i vaccini, cosa che molte Regioni hanno fatto già da settimane. L’impressione che si ha è che si continui a correre dietro ai problemi piuttosto che organizzarsi prima». Lo afferma la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro firmataria di un'interrogazione, discussa oggi in Aula, con la quale ha chiesto chiarimenti sul piano di vaccinazione regionale anti covid.
«A seguito dell'accordo nazionale Governo-Regioni-sindacati Mmg del 21 febbraio 2021, il Piemonte c'è stato un pre-accordo del 19 gennaio e i medici hanno iniziato il 1 marzo a vaccinare
over 80 nei centri vaccinali. In Toscana e nel Lazio, dopo il pre-accordo del 15 febbraio, il primo marzo si sono avviate le vaccinazioni. In Emilia-Romagna dopo l'accordo del 17 febbraio, è seguito l'avvio dal 22 febbraio. A queste Regioni si aggiungono Marche e Puglia, che dopo l'accordo del 5 marzo sono pronte alla partenza il prossimo 15 marzo, in Valle D'Aosta l'accordo è stato fatto e i medici di base sono pronti a vaccinare a domicilio, in Umbria i medici stanno vaccinando gli over 80 a domicilio, in Basilicata i medici sono partiti con vaccinazioni agli over 80 in alcuni Comuni, in Provincia di Trento i medici sono partiti con l'utilizzo di Astrazeneca per gli insegnanti e infine Calabria e Lombardia sono in procinto di avviare la vaccinazione. In Fvg sentiamo le dichiarazioni di primati e poi siamo fermi. Il fatto che l'assessore Riccardi, nella sua risposta all'interrogazione abbia negato il fatto che altre Regioni abbiano sottoscritto un accordo con i medici di base, rende evidente la situazione di difficoltà di gestione. Infine, conclude Santoro, «l'attuale sistema di prenotazione non permette la presa in carico delle persone da vaccinare a domicilio comportando un vero e proprio turismo vaccinale da parte degli anziani alla ricerca del primo appuntamento disponibile anche a costo di lunghe trasferte con problemi di spostamento».