Trasporto: Santoro (Pd), scaglionamento ingressi scuola creerà solo problemi

Ribadiamo la necessità di incrementare i bus attraverso privati e forze armate

21.12.20 «A differenza di quanto avviene in altre regioni, il Fvg si sta dimostrando assolutamente inadeguato e incapace di progettare e garantire il funzionamento del trasporto pubblico locale, in particolare scolastico. La riapertura delle scuole è dietro l'angolo e l'unica cosa che la Giunta Fedriga è stata capace di proporre è lo scaglionamento degli ingressi a scuola: questo non significa intervenire sui trasporti, ma scaricare tutti problemi di gestione sulle scuole che hanno già espresso la loro contrarietà a questa folle soluzione». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro intervenendo durante l'audizione dell'assessore ai Trasporti, Graziano Pizzimenti (chiesta dalla stessa consigliera dem) “in merito alle azioni da intraprendere e all'organizzazione del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alle tratte interessate dal trasporto degli studenti”.
«Le affermazioni odierne, come quelle dei mesi scorsi, dell'assessore Pizzimenti, denotano un'assoluta sottovalutazione del problema. Mentre in altre Regioni, come il Veneto, si è assistito a un lavoro serio dell’assessorato che ha proposto ai prefetti la soluzione dei problemi, addirittura con tre differenti soluzioni, qui in Fvg dai prefetti ci si è presentati quasi a mani vuote. La soluzione che viene data per lo scaglionamento, con ingresso alle 8 e alle 10 (con conclusione alle 15) è assolutamente folle. Come si può pensare, per esempio, che uno studente di Lignano possa partire di casa alle 8 per tornarci se va bene alle 18, senza un servizio mensa? Non è accettabile, né possibile che le carenze organizzative del tpl ricadano su studenti e scuole. Noi continuiamo a proporre un incremento dei mezzi, attraverso un massiccio coinvolgimento delle piccole imprese artigiane del trasporto persone, sia delle forze armate che hanno una forte disponibilità sia di mezzi, sia di uomini, un'ipotesi che la Regione, sbagliando, ha scartato accampando assurde scuse».