Casa: Santoro (Pd), su abbattimento affitti nessun nuovo aiuto ai cittadini

«Anziché dare risposte reali sul tema casa per le famiglie meno abbienti, il cdx propone minestre riscaldate, dove l’unica innovazione è il solito welfare leghista che non aiuta nemmeno i cittadini nostrani»

TRIESTE 26.03.20 «Anziché dare risposte reali sul tema casa e in particolare sugli incentivi agli affitti per le famiglie meno abbienti, il centrodestra propone minestre riscaldate, dove l'unica innovazione è il solito welfare leghista che non aiuta nemmeno i cittadini nostrani». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro a margine della seduta della IV commissione, riunita in teleconferenza per dare il parere sulla delibera della Giunta regionale, 447 del 25 marzo 2020.
«Oggi la maggioranza di centrodestra ha perso un'occasione per ripensare uno strumento importante che poteva dare un sostegno economico alle famiglie a basso reddito. Il regolamento per gli incentivi alle locazioni presentato oggi in commissione è la copia quasi esatta di quello del 2005, salvo un paio di ingredienti “innovatori” in salsa leghista, già censurati da un decreto ministeriale del 2019, come la previsione di una documentazione aggiuntiva che gli stranieri devono produrre, per attestare di non avere case nel proprio paese di origine». Secondo Santoro, «se il vero intento di questa norma era quello di aiutare le famiglie in difficoltà a pagare l'affitto, bisognava prevedere un abbattimento immediato del canone, non certo il rimborso, l'anno successivo, su importi già pagati. Come troppo spesso accade, l'attenzione ricade sulla propaganda, a discapito di tutti i cittadini che in questo caso potrebbero avere problemi imminenti di liquidità, non certo di vedersi restituire somme esigue a un anno di distanza. Le logiche del regolamento del 2005, interamente riprese, non sono più le logiche attuali. Se questi sono gli aiuti, siamo certi che ci dovremo riunire presto per misure realmente di sostegno alle famiglie che sono sicuramente aggravate dall’emergenza coronavirus, cosa assolutamente non considerata dal provvedimento odierno».