Sanità: Santoro (Pd), grave vuoto legislativo nei disturbi psichiatrici adolescenti

«Nessuna risposta dalla Giunta, solo promesse che non risolvono problemi»

TRIESTE 23.10.19 «Nelle cure dei disturbi psichiatrici degli adolescenti c'è un grave vuoto che da tempo attende una serie di atti aziendali che possano dare risposte ai problemi segnalati dagli operatori e dalle famiglie di bambini e ragazzi che soffrono di disagi psichici e disturbi neuropsichiatrici. Dalla Giunta, intanto, non arriva alcuna risposta». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro, che oggi ha presentato un'interrogazione alla Giunta per chiedere se e come l'esecutivo regionale intende affrontare le problematiche relative alla diagnosi e alla cura dei disturbi psichiatrici negli adolescenti.
«Capita troppo spesso che gli operatori si trovino a lavorare nelle situazioni di urgenza e di emergenza mettendosi in gioco personalmente, anche al di fuori dell'orario di lavoro, con tempi e tentativi di risposte costruite ad hoc data l’assenza nei servizi delle risorse umane ed economiche, delle strutture necessarie e di una chiara organizzazione della rete dei servizi» sostiene Santoro.
«Ormai è evidente dell’esordio in sempre più tenera età di alcune espressioni di disagio psichico tra i bambini e gli adolescenti (disturbi alimentari psicogeni, dell’umore e della condotta, sindrome di Hikikomori, aumento dell’abuso di alcool, di farmaci e di sostanze psicotrope) e sono necessarie risposte».
«Purtroppo dalla Giunta non sono arrivate risposte, ma solo la promessa di un tavolo che difficilmente potrà risolvere il problema. La precedente riforma sanitaria prevedeva sia l’istituzione di una rete omogenea sul territorio regionale, con l’organizzazione di una struttura operativa complessa in ogni azienda per l‘assistenza sanitaria deputata alla diagnosi e alla cura dei disturbi neuropsichiatrici dell’età evolutiva (compresa la presa in carico adeguata nella fase critica degli esordi di disturbo psichico), sia l’implementazione dei consultori familiari e del loro prezioso compito di sostegno e di supporto».