Politiche casa: Santoro (Pd), per la Lega prima le poltrone

«Aumentare il numero di alloggi, non gli incarichi pubblici»

16.05.19. «In poco tempo la Lega Salvini è passata dallo slogan di prima gli italiani, all’unico fatto concreto: prima le poltrone». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, commentando l’ipotesi di ritorno dei consigli di amministrazione nelle Ater (Aziende territoriali per l'edilizia residenziali). «Non si contano più ormai i nuovi cda creati o che si vogliono creare – aggiunge Santoro – per distribuire incarichi a spese dei contribuenti ai vari sostenitori o candidati non eletti, il tutto non sulla base di esigenze gestionali, ma per pura occupazione». «Dopo un anno di stasi sulle Ater – continua Santoro – ci si sarebbe aspettati che la Giunta presentasse una riforma complessiva del settore edilizia residenziale pubblica, come peraltro annunciato lo scorso anno. Evidentemente non esiste la necessità di ulteriori cambiamenti. Invece siamo ancora davanti a una proposta puntuale per rimettere le poltrone della politica lì dove il centrosinistra le aveva tolte proprio per lasciare ai sindaci dei tavoli territoriali della casa la programmazione degli interventi e delle priorità del proprio territorio. È evidente che il cda nominato dalla giunta non risponderà ai sindaci ma alla giunta stessa. Chi dovrebbe occuparsi delle scelte strategiche dovrebbero essere i sindaci, mentre tecnici e direttori dovrebbero avere la responsabilità della gestione diretta». «Se alla fine alla giunta interessa mettere un cda per gestire ciascuna Ater – ironizza Santoro – poteva approvare le proposte che il collega di Progetto Fvg, Sibau aveva portato a sorpresa in commissione, considerato che sono le medesime di cui si parla ora a mesi di distanza. L’idea di intervenire solo con l’introduzione del cda, senza entrare in altre questioni e meccanismi, può dimostrare solo due cose: o il sistema che c’è funziona bene e non serve fare nulla o che non c’è la minima idea di cosa fare nonostante sia passato più di un anno dall’inizio della legislatura». Infine, conclude Santoro, «è inutile giocare con le poltrone, quando invece bisognerebbe continuare a stanziare risorse importanti, come fatto in passato, per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, investendo e mettendo strutture a disposizione dell'edilizia pubblica e popolare. Questo sarebbe un vero rilancio della competitività regionale, capace di dare una risposta anche in termini sociali: servono più alloggi, non più poltrone».