Welfare: Cremaschi (Pd), da Savino un becero e personale attacco a Serracchiani

Attacchi personali e sessisti che hanno dell’assurdo e che tralasciano del tutto quello che in realtà è stato fatto

TRIESTE (04.12.17). «La campagna elettorale inizia nei più beceri dei modi, con attacchi personali e sessisti che hanno dell'assurdo e che tralasciano del tutto quello che in realtà è stato fatto. Per occuparsi delle politiche per le famiglie è obbligatorio avere figli? C'è da chiedersi se l'onorevole Savino avrebbe detto la stessa cosa a un uomo. Evidentemente le sfugge un concetto basilare, ossia che fare politica presuppone un impegno di pensiero e azione che prescinde dalla posizione personale». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Silvana Cremaschi, commentando le dichiarazioni della forzista Sandra Savino sul progetto di welfare come stimolo alla natalità lanciato dalla presidente del Fvg, Debora Serracchiani.
«Pare abbastanza evidente che all'onorevole Savino interessi ben poco discutere del merito, ma semplicemente attaccare. Se di merito è giusto parlare, allora bisogna dire che questa maggioranza di centrosinistra ha affrontato fin dal principio la questione della natalità, con politiche per la famiglia molto ampie, ma soprattutto con impegno e non retorica. I figli si fanno quando si ha un minimo di stabilità per pensare al futuro, permettendogli ai giovani di rimanere in Fvg, dandogli quindi maggiori opportunità di formazione e di lavoro (cosa che ha fatto l'assessore Panariti), ma anche agevolazioni per la casa e basti pensare a quanto fatto dall'assessore Santoro, senza dimenticare il sostegno al reddito. E poi ci sono gli aiuti per chi ha avuto figli, come i contributi per l'abbattimento rette dei nidi che vengono addirittura anticipati e non dati a consuntivo. Dopo tutto ciò vengono i bonus, che hanno una logica se sono continuativi, in modo simile a quanto avviene in Francia, unico Paese che è riuscito ad aumentare la natalità. Questo è il merito, ma evidentemente a Savino interessa solo la becera propaganda».