Montagna: Marsilio (Pd), manutenzione nel morso della burocrazia

«Necessario un intervento forte della Regione per snellire operazioni»

21.09.20 «La manutenzione nei territori montani e l’attività servizio Gestione territorio montano, bonifica e irrigazione della Regione è strozzata da questioni burocratiche, amministrative ed economiche, a tal punto da impedire, troppo spesso, la regolarità e le tempistiche degli interventi. É necessario che la Giunta intervenga per snellire i procedimenti per gli interventi ordinari, in modo simile a come si agisce in caso di emergenza». A chiederlo è il consigliere regionale del Pd, Enzo Marsilio che oggi, nel corso dell'audizione dell'assessore alla Montagna, Stefano Zannier per l'illustrazione dell’attuale condizione dell'organigramma delle strutture stabili tecnico-amministrative e della loro programmazione amministrativa. Nel corso dei lavori Marsilio ha annunciato la presentazione di una mozione per impegnare la Giunta regionale a mantenere il livello di operatività del Servizio, l’assunzione di nuovo personale tecnico per i lavori di progettazione e per introdurre un meccanismo di semplificazione degli interventi in territorio montano.
«La professionalità dei tecnici e la bontà del lavoro delle squadre è riconosciuta da tutto il territorio, compresi i sindaci che chiedono un potenziamento del servizio. Questioni tecnico-amministrative ed economiche stanno diventando zavorre pesantissime che impediscono un efficiente servizio da parte delle squadre di manutenzione anche nei lavori ordinari, assoggettati a troppi controlli. Una cosa inconcepibile per lavori che hanno carattere di ordinarietà. Gli esempi da fare potrebbero essere molti, ma si pensi a quello che è successo alcuni giorni fa: in seguito alle abbondanti piogge di fine agosto, molte malghe sono irraggiungibili a causa dell'impraticabilità delle strade. In questo caso, se si seguono le vie ordinarie, è garantito che quelle strade non saranno liberate in tempi ragionevoli, con il risultato che le malghe non saranno fruibili nemmeno per la prossima stagione estiva, mettendo a rischio l’attività delle aziende agricole e un fiore all’occhiello della proposta turistica regionale».