Università PN: messo al sicuro il triennio, si progetta offerta formativa a lungo termine

Pordenone, martedì 10 marzo 2015 – Garantire non solo l’esistenza del Polo universitario di Pordenone, ma anche il suo futuro sviluppo

PORDENONE (10.03.15).  Progettare un’offerta formativa a lungo termine per immaginare e pensare il futuro che potrà prevedere anche la soluzione del dipartimento. Ma il primo risultato, molto importante e tutt’altro che scontato, è il mantenimento degli attuali livelli del Polo universitario pordenonese. È in sintesi la linea che la Regione, con il lavoro dei consiglieri pordenonesi di maggioranza e della Giunta, ha avviato e intende portare avanti per garantire non solo l’esistenza del Polo universitario di Pordenone, ma anche il suo futuro sviluppo. Lo hanno affermato in maniera compatta i consiglieri regionali di maggioranza Renzo Liva, Renata Bagatin, Chiara Da Giau, Armando Zecchinon (Partito Democratico) e Gino Gregoris (Cittadini), insieme al vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, l’assessore alle Finanze, Francesco Peroni, quello alla Formazione e istruzione, Loredana Panariti e l’assessore alla Funzione pubblica, Paolo Panontin, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sede della Regione in piazza Ospedale Vecchio 11.
«Abbiamo tutti i mezzi per un affrontare il declino economico di questo territorio che non è affatto inesorabile se affrontato con lucidità e unità di intenti. In questo contesto – ha detto Liva – l’università assume un valore simbolico per la ripresa e la fiducia nelle nostre risorse umane, culturali e imprenditoriali. Ai nostri assessori abbiamo chiesto, attraverso una mozione, di cercare ogni soluzione possibile e opportuna per il polo universitario e parallelamente ci siamo messi direttamente in gioco per dare una concreta mano al raggiungimento dell’obbiettivo». La consigliera Da Giau ha inoltre sottolineato come «non si tratti di una soluzione tampone per i prossimi anni, quella che proponiamo, non si devono fare ulteriori investimenti a perdere. E proprio per questo pensiamo a un progetto più amplio e innovativo, nel quale auspico resti aperta la questione del dipartimento o di qualsiasi altra soluzione che abbia come obiettivo la permanenza e la qualificazione del polo. Questa spinta e disponibilità della Regione deve trovare anche il sostegno da parte del territorio, perché il Polo significa non solo formazione, ma anche innovazione e ricerca per le imprese e gli enti locali, nella loro nuova forma delle Uti». Secondo il vicepresidente Bolzonello, «questa non è una rivendicazione del territorio pordenonese, ma l’affermazione di un livello policentrico dell’università, quindi si ragiona su un sistema complessivo regionale. E tutto ciò va considerato come un risultato di tutti».
A fornire numeri su bilancio e personale docente è intervenuto l’assessore Peroni: «Su Pordenone esiste un impegno in finanziaria – ha ricordato l’esponente della giunta Serracchiani – con la previsione di destinare 800mila euro di risorse necessarie sia per Pordenone, sia per Gorizia, di cui il 70 per cento destinati alla sede pordenonese. Grazie a questo stanziamento abbiamo trovato l’accordo con i rettori di Udine e Trieste e reso immediatamente disponibili i ricercatori necessari a garantire il triennio di economia per i prossimi tre anni oltre che, ovviamente, al mantenimento del Multimediale». Tale risultato, ha aggiunto Peroni, «alla luce delle tendenze nazionali che vanno in direzione dei tagli e del concentramento dei corsi universitari, appare un risultato molto positivo, tutt’altro che scontato e testimonianza dell’attenzione riservata alle richieste del territorio Pordenonese».
L’assessore Panariti, sottolineando l’importanza di mantenere l’offerta formativa, ha evidenziato la possibilità di «utilizzare risorse come quelle di garanzia giovani, per avviare percorsi di master e specializzazioni post laurea».