L’adunata degli alpini opportunità per far conoscere il nostro territorio con il suo patrimonio paesaggistico, culturale ed storico

Da www.sergiobolzonello.com

E’ difficile descrivere le sensazioni che si possono provare solo immaginando l’abbraccio della città di Pordenone con l’87 esima edizione degli Alpini. Perfino rintracciare parole adeguate non è facile perché si tratta di una combinazione di soddisfazione, orgoglio ed emozione. Immaginare centinaia di migliaia di persone che con i loro passi, le loro memorie e voci ricorderanno la storia di questo corpo, con gli onori e gli impegni annessi, rappresenta un momento storico per questa città e per l’intero territorio.
La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha sostenuto fortemente questa adunata perché si tratta non di un semplice evento bensì di un esplicito gesto di riconoscenza della nostra terra, della nostra gente nei confronti di questo corpo. 
Questo diventa un’opportunità per far conoscere il nostro territorio con il suo patrimonio paesaggistico, culturale ed storico; una variegata ricchezza che si associa allo straordinario comparto enogastronomico ed artigianale. Ma soprattutto una terra ancora in grado di preservare, attualizzandole al presente, le sue tradizioni e valori.
Le penne nere rivolte al cielo sono simbolo di una paese e di un popolo che vuole ancora riconoscersi nei valori del rispetto, dell’aiuto e dell’ascolto. Per questo l’augurio è che questa adunata diventi una grande lezione per noi tutti.
Il ringraziamento è per l’intero comitato organizzatore che ha reso possibile tutto questo; la mia riconoscenza verso loro la affido alle parole di un Alpino, Mario Rigoni Stern “ho scritto libri, ma quando la notte dal 15 al 16 sono partito da qui sul Don con 70 alpini e ho camminato verso occidente per arrivare a casa, e sono riuscito a sganciarmi dal mio caposaldo senza perdere un uomo, e riuscire a partire dalla prima linea organizzando lo sganciamento, quello è stato il capolavoro della mia vita… »