Ambiente: Bolzonello (Pd), serve piano strutturale per emergenza idrica Arzino

Inconcepibili i disservizi per il blocco dei treni locali causa maltempo, mancato dialogo tra Regione e azienda

10.12.20 «Al di là delle forti problematicità ambientali di questi giorni dovute al maltempo, l'emergenza idrica della val d'Arzino va risolta attraverso un piano strutturale. È necessario che la Regione sostenga urgentemente un intervento sull'acquedotto gestito da Hydrogea, in modo da garantire la continuità del servizio idrico e quindi rendere utilizzabile l'acqua a cittadini e imprese della pedemontana pordenonese». A chiederlo è il capogruppo del Pd, Sergio Bolzonello firmatario di un'interrogazione discussa oggi in Consiglio regionale come la quale ha chiesto alla Giunta di trovare una soluzione alla situazione ambientale dell'area pordenonese, sia per quanto riguarda la grave situazione dell'acquedotto della Val d'Arzino, sia per una serie di disservizi dovuti al maltempo, come la chiusura delle scuole e il blocco del trasporto pubblico locale.
«Da ben più di un anno le comunità del maniaghese e della pedemontana pordenonese stanno vivendo fortissimi disagi a causa di un'emergenza che di fatto impedisce l'utilizzo dell'acqua. Allo stesso modo le attività produttive, in primis la Roncadin, rischiano gravi ripercussioni economiche. Dopo aver presentato in ogni modo la situazione al Consiglio e alla Giunta, attraverso interrogazioni e mozioni, dobbiamo sottolineare ancora una volta l'urgenza di una situazione tutt'ora irrisolta e chiedere che la Regione provveda con un piano strutturale». Nell'interrogazione, Bolzonello ha sottolineato anche una serie di criticità e disservizi che si sono verificati a seguito dell'ondata di maltempo e che hanno comportato il blocco del trasporto pubblico locale, in particolare sulla linea ferroviaria Sacile-Udine. «Diverse sono state le segnalazioni da parte dei cittadini che hanno vissuto forti criticità a seguito del blocco dei servizi ferroviari e della conseguente mancanza di attivazioni di servizi sostitutivi. È inconcepibile che non ci sia stato un coordinamento fra Regione e azienda concessionaria dei servizi di mobilità».