Mi piace ricordarlo con una sua dichiarazione verso i giovani. Consiglio ai ragazzi di essere consci e orgogliosi di appartenere al Friuli. Una regione che dà un imprinting speciale di forza e ricchezza
Figlio di un minatore friulano emigrato in Belgio a Charleroi nel 1943, Domenico Lenarduzzi, a undici anni, partendo da Ovoledo, luogo di nascita del padre, anche lui si spostò in Belgio dove ebbe la possibilità di frequentare un collegio d'eccellenza, sviluppare una carriera come giurista, fino a diventare direttore onorario della Commissione europea e di dare vita all'Erasmus, un programma di studio che, a distanza di trent’anni esatti, ha visto muoversi nei vari Stati dell’Unione europea milioni di studenti.
«Lenarduzzi è stato un “uomo d’Europa” che non ha dimenticato la marilenghe e parlando con affetto del Friuli si ricorda, quando ormai adulto, rimise piede nella piccola patria. La sua “friulanità” Domenico l’ha dimostrata e vissuta anche con gli innumerevoli anni di presidenza del Fogolâr Furlan di Bruxelles, sodalizio appartenente alla rete globale dell’Ente Friuli nel Mondo».
«Mi piace ricordarlo con una sua dichiarazione verso i giovani» ha detto infine Bolzonello in Aula: «Consiglio ai ragazzi di essere consci e orgogliosi di appartenere al Friuli. Una regione che dà un imprinting speciale di forza e ricchezza. Fate conoscere il Friuli al mondo e voi friulani andate a conoscere il mondo. Non perdete mai la vostra identità geografica e linguistica, apritevi a nuove esperienze e imparate altre lingue».