Pesca: cordinare le iniziative anche con la Slovenia e la Croazia

Da www.sergiobolzonello.com

“Il Distretto di Pesca Nord Adriatico, istituito due anni fa tra le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna, ha il merito di aver consentito l’applicazione coordinata del fermo pesca biologico, fondamentale per favorire il ripopolamento ittico. Sarebbe opportuno estendere questo coordinamento a tutte le altre realtà che si affacciano sul Nord Adriatico e per questa ragione ho proposto un incontro ufficiale con le autorità della Slovenia e della Croazia, per arrivare a dei protocolli d’intesa specifici con gli operatori dei due Paesi”. Questo ho dichiarato ieri a  Chioggia in un incontro durante il quale all’assessore del Veneto Franco Manzato, primo coordinatore di turno del nuovo organismo di autogestione del settore, è subentrato il collega Tiberio Rabboni dell’Emilia-Romagna. Commentando positivamente i risultati ottenuti dal “Distretto” sul fermo pesca e guardando ai prossimi obiettivi che consisteranno, già il prossimo anno, in un Piano di gestione del pesce azzurro e nell’armonizzazione delle procedure di concessione della acque demaniali per la pratica dell’acquacoltura, ho evidenziato ai colleghi delle altre Regioni partner che sui mercati italiani, come segnalano gli operatori, è sempre più presente pesce proveniente da Slovenia e Croazia nei periodi di fermo pesca stabilito dalle autorità italiane. Da qui la proposta che il coordinamento, che ben sta funzionando tra Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna, sia esteso anche agli altri due Paesi. Ho inoltre ricordato come oggi sia stata inviata al ministro del Lavoro Enrico Giovannini una lettera a firma congiunta dei tre assessori, per sollecitare la liquidazione della cassa integrazione straordinaria ai marinai imbarcati sui pescherecci che hanno rispettato lo stop alle attività di pesca.