Regione Fvg: Bolzonello-Moretti (Pd), un anno di annunci e improvvisazione

In questo primo anno di governo regionale abbiamo assistito ad annunci seguiti da contraddizioni, frenate, tanta improvvisazione e azioni che più che un vero sostegno al sistema regione

29.04.19. «In questo primo anno di governo regionale abbiamo assistito ad annunci seguiti da contraddizioni, frenate, tanta improvvisazione e azioni che più che un vero sostegno al sistema regione, sono state solo dei palliativi, senza una vera visione per il futuro». A dirlo sono il capogruppo del Pd, Sergio Bolzonello e il vicecapogruppo, Diego Moretti, commentando le dichiarazioni del presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga.
«Mentre il Governo nazionale sta portando il Paese alla stagnazione, almeno dalla Regione ci aspetteremmo prese di posizioni più forti e non un mero esercizio dell'ordinario. Uno degli esempi centrali riguarda proprio l'economia, il lavoro e un sostegno concreto alle industrie e alle imprese che non possono certo sentirsi alleviate da un semplice intervento sull'Irap. Ci è stata presentata la nuova Agenzia Lavoro&SviluppoImpresa, ma in molti attendono ancora di vederla attiva» attacca Bolzonello. E ancora, aggiunge «l'ultima legge presentata in Aula, la pdl 26, annunciata come una norma per il recupero della competitività del Fvg, è un fuoco di paglia, un carrozzone dove manca un concreto intervento per lo sviluppo. La Lega ha fallito l'obiettivo che si era dato, dimostrando insieme a tutto il centrodestra, ancora una volta, la sua improvvisazione nel governo del territorio».
Anche secondo Moretti, la pdl 26 «non è una norma di semplificazione, è solo una deregulation disordinata dove ci sono norme, come quella sui funghi e caccia, che di competitività hanno ben poco. Non si può governare solo con poste puntuali e normette ad hoc, per guadagnare un po' di consenso o non scontentare nessuno, e mentre il sistema va in crisi si preoccupano di questioni che dovrebbero riguardare gli storici più che gli amministratori, come la mozione strumentale sulle». Quanto agli enti locali, «aspettiamo da tempo di entrare davvero nel merito e discutere le linee guida, se mai ci saranno. In questa occasione vedremo se “condivisione e ascolto” saranno concetti reali o semplici enunciazioni, come è stato finora. Ma se Fedriga dice che di enti locali si parlerà dopo le elezioni amministrative, è evidente che qualche territorio verrà penalizzato e quindi si evita di scontentare qualcuno prima del voto». Infine la sanità: «una retromarcia colossale dopo attacchi feroci – conclude Moretti – per giungere a una legge che si è occupata solo di ridefinire i confini delle aziende sanitarie».