Sociale: Da Giau-Santoro (Pd), Mia congelata, 24mila famiglie al palo

Mozione presentata dal Gruppo Pd per rifinanziare la misura e ampliare il periodo di applicazione

 16.11.18. «Parlano di famiglia e quando si tratta di aiutarle concretamente congelano uno dei provvedimenti che più ha inciso sul sostegno delle fasce basse della popolazione, lasciando a piedi 24mila famiglie, in attesa di sapere cosa farà il Governo nazionale. È bene che questo centrodestra capisca che la povertà non aspetta». A dirlo sono le consigliere regionali del Pd, Chiara Da Giau e Mariagrazia Santoro annunciando la mozione con la quale il Gruppo del Pd chiede alla Giunta regionale di rifinanziare la misura attiva di sostegno al reddito (Mia), e parallelamente di approfondire i dati della sperimentazione che evidenzino positività e criticità senza interromperla.
Nello specifico, attraverso la mozione che ha come primo firmatario il capogruppo Sergio Bolzonello, il gruppo Pd chiede alla Giunta di prevedere nella prossima legge di Stabilità 2019 una norma che ampli il periodo di sperimentazione della Mia fino ad almeno metà 2019 e comunque fino al momento di adozione definitiva da parte del Governo nazionale o regionale di strumenti sostitutivi. Inoltre, aggiungono le due esponenti dem, «riteniamo utile avviare un percorso di presentazione dei primi dati della sperimentazione, delle positività e criticità che si sono evidenziate e un approfondimento per comprendere quali possono essere le prospettive future della misura, con il coinvolgimento delle commissioni consiliari competenti (II, III e VI)».
«La scelta di Fedriga e della sua maggioranza è assurda e incomprensibile: Non solo parlano di famiglia senza poi dare seguito concretamente a quelli che restano solo slogan, non solo interrompono uno strumento che di fatto le famiglie le ha aiutate, ma sono pure succubi di Roma. Per i cittadini del Fvg non bisogna attendere le decisioni romane che eventualmente verranno poi coordinate con l'intervento regionale. Tanto più che nel programma di Fedriga si dice chiaramente di “tendere all’autonomia delle misura regionale da quelle nazionali”». Ma degli effetti di tale decisione, secondo le due esponenti dem, dovrebbero preoccuparsi anche i sindaci: «Hanno controllato i primi cittadini quanti sono i beneficiari della Mia nei loro Comuni e cosa dovranno fare per andare incontro alle esigenze. A chi si rivolgeranno le famiglie bisognose? Sicuramente ai Comuni, l'istituzione più vicina ai cittadini e i sindaci si sono fatti i conti? Insomma, questa scelta scellerata metterà in seria difficolta un intero sistema».