Sicurezza: Russo-Iacop (Pd), no a visioni miopi, servono azioni contro criminalità organizzata

Pubblicato il giovedì 05 Mag 2022

TRIESTE 05.05.22 «Il tema della sicurezza non può essere affrontato con l’enfasi tipica della Lega, guardando in maniera miope a telecamere e vigilanti, ma, tenendo conto soprattutto di quanto emerso dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio antimafia, si ampi lo spettro di azione per evitare che le mani della criminalità organizzata finiscano sul nostro patrimonio attraverso il Pnrr, un piatto ricco per le mafie, o che prolifichino traffici illeciti». Lo affermano il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Russo (Pd) e il consigliere regionale Franco Iacop (Pd) a margine del parere, in 5ª commissione sul “Programma regionale di finanziamento in materia di politiche di sicurezza integrata per l’anno 2022”.

«Il report sulla sicurezza – afferma Russo – ci consegna un quadro del Fvg con lati positivi, ma soprattutto problematiche legate a traffici illeciti riguardanti il petrolio, situazioni di difficoltà economiche che rappresentano terreno fertile per l’usura e una forte preoccupazione per le infiltrazioni mafiose, già rilevate in ambito commerciale e sui rischi nel campo degli investimenti immobiliari. Il Pnrr rappresenta per la criminalità organizzata un piatto ricco, fonte di opportunità. Per questo vanno messe al sicuro le opere pubbliche, soprattutto in ambito trasportistico. Non esistono solo porte blindate e telecamere, ma anche e soprattutto azioni necessarie per evitare che pezzi del nostro patrimonio finiscano nelle mani della criminalità organizzata».

Secondo Iacop, «l’indirizzo del centrodestra, in tema di sicurezza, si è focalizzato nel perseguire un modello quasi parallelo e sussidiario a quello dello Stato. Noi, diversamente pensiamo che oltre a essere sbagliata questa duplicazione, sia necessario agire in termini più generali. Il tema sul quale la Regione Fvg dovrebbe lavorare, accanto ai Comuni, è dunque quello della sicurezza complessiva dei cittadini: dobbiamo fare i conti su fenomeni nuovi e legati alla mole di investimenti pubblici che riguardano molti piccoli Comuni. Serve dunque uno sforzo progettuale per costruire nuove dimensioni di interventi, come per esempio supportare gli uffici tecnici delle amministrazioni locali con delle squadre di esperti nella valutazione degli appalti, anziché concentrarsi su squadre di vigilanti. La Regione offra quindi delle competenze per evitare le possibili infiltrazioni della malavita negli appalti pubblici, segnalati dallo stesso procuratore generale del Fvg».

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