Scuola: Gruppo Pd, mancato coraggio su dimensionamento, si recuperi

TRIESTE 04.10.23 «Nella partita del dimensionamento scolastico il Fvg ha mancato di coraggio, non seguendo l’esempio di altre Regioni che si sono opposte al provvedimento del Governo e come l’Emilia-Romagna che ha fatto ricorso. La Giunta regionale torni dunque sui tavoli nazionali, a partire dalla Conferenza unificata Stato Regioni e metta sul piatto i numeri positivi e virtuosi che abbiamo raggiunto, cercando di evitare una situazione che creerà difficoltà a tutti e impoverirà il sistema». Lo affermano i consiglieri regionali Laura Fasiolo, Massimiliano Pozzo e Francesco Russo a margine delle audizioni, in VI commissione, sul tema del dimensionamento scolastico per il prossimo triennio.

Per Russo «serve una riflessione strategica su quello che serve al Fvg. Il dibattito odierno mi fa pensare che non siamo pronti alla regionalizzazione, perché una regione speciale che negli ultimi cinque anni ha provato a raccontare un progetto di progressiva responsabilizzazione, non è stata in grado di fare quello che altre regioni hanno fatto, ossia di dire che questo modello calato dall’alto non funziona. Abbiamo esigenze diverse e questo va affermato perché la nostra specialità territoriale e linguistica ci permette di avanzare delle controproposte: la regione provi ad avere più coraggio, perché ha le carte in regola per farlo e se deciderà di farlo avrà tutti al suo fianco».

Secondo Fasiolo, «i tagli di dirigenti e direttori, che saranno attuati dal decreto (applicato con correttezza dall’assessore Rosolen ma in assenza di una politica difensiva della nostra specificità) creeranno forme di reggenze mascherate e situazioni insopportabili con la creazione di istituti sovradimensionati e assai complessi da gestire, con lo sviluppo di distanze, in alcuni casi di oltre 50 chilometri, che porteranno difficoltà logistiche non di poco conto. E accanto a questo si sommeranno i problemi di carenza del personale dirigente e amministrativo e quelli legati quindi all’utenza che sarà fortemente penalizzata. Un piano di dimensionamento deve necessariamente avere una visione d’insieme proprio per evitare spezzatini o inglobamenti del tutto insensati. Infine, la denatalità potrebbe, al contrario, costituire un’opportunità per evitare in una regione come la nostra, a Statuto speciale, area di confine, multilinguistica e complessa, il problema delle classi pollaio, così definite ancora dalla legge Gelmini.

Per il consigliere Pozzo, «da parte della Giunta c’è stata timidezza, affidandosi a una gestione meramente amministrativa e quindi uno scarso utilizzo dell’Autonomia. L’auspicio è che si affronti un ragionamento che esca da questa dinamica. Sulla questione demografica – continua – stiamo prendendo una china preoccupante: non si può giustificare l’impoverimento con la questione demografica, ma bisogna, al contrario, reagire invertendo il trend demografico anche cercando di essere più attrattivi. Non limitiamoci a subire i tagli, perché se come Regione autonoma abbiamo una rilevanza allora facciamolo rivalere sui tavoli nazionali»