E 06.04.22 «A tre anni dall’istituzione, con un’apposita legge, del “Laboratorio lago dei tre Comuni non è ammissibile che non siano state prodotte soluzioni per garantire la rinaturalizzazione delle sponde e del fondale del lago dei Tre Comuni e ridare spazio alle specie ittiche tipiche del luogo, anche in considerazione della valorizzazione turistica. La Regione dia una guida chiara al laboratorio e faccia sì che si fissino chiaramente tempi e modi per soluzioni che non possono più aspettare». Lo afferma la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd) firmataria, insieme al consigliere Luca Boschetti (Lega) della richiesta dell’audizione che si è tenuta oggi in IV commissione degli esperti del tavolo tecnico “Laboratorio Lago dei Tre Comuni”, dell’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, dei sindaci di Cavazzo Carnico, Trasaghis, Bordano e del presidente della Comunità montana del Gemonese e della Carnia.
«Spero non sfugga il fatto che la richiesta arriva da me e dal consigliere Boschetti. Questo dimostra la trasversalità di un tema sul quale non devono esserci bandierine, ma risposte. Innanzitutto, sorprende la mancanza di un presidente che guidi il laboratorio, che detti priorità e tempi degli interventi e garantisca la presenza dei sindaci del territorio. E poi la mancanza di un mandato chiaro ai professionisti, visto che non si può affidare tutto a una forma volontaristica. Con lo stanziamento di un fondo di 50mila euro, il Laboratorio ha anche i fondi per procedere. Senza queste basi non sarà possibile dare risposte attese da un intero territorio, lasciando invece il Lago in un limbo, con le sue problematiche, dove pare che responsabilità e competenza siano sempre di qualcun altro e dove di volta in volta atterrano previsioni disparate».
