Trieste 13.11.25 – «In un cantiere che dura da otto interminabili anni, l’ennesimo stop alla ristrutturazione dell’ospedale di Cattinara rappresenta un ulteriore e pesante disagio per pazienti, familiari e lavoratori. Dopo aver indicato con fiducia il 2025 come anno di conclusione, ho chiesto all’assessore Riccardi di chiarire quanto prima la condizione economico-finanziaria della società esecutrice e le garanzie per una reale ripresa a regime dei lavori: in gioco c’è il futuro di Cattinara».
Lo afferma il consigliere regionale Francesco Russo (Pd), a margine della risposta dell’assessore alla Salute Riccardi in Consiglio regionale nella seduta di oggi, con un’interrogazione che riporta in Aula lo stato del cantiere dell’ospedale triestino.
«Dopo una serie di rimpalli tra imprese i lavori sono andati avanti a singhiozzo e a rilento. Certamente facciamo tutti il tifo perché una primaria azienda del Fvg possa uscire al più presto da questa crisi ma a preoccupare è il rischio che lo stallo si prolunghi: servono subito misure di mitigazione per malati e personale e interventi per limitare le difficoltà dei reparti che lavorano in spazi ridotti, anche a causa dell’indisponibilità di quattro piani della torre medica da otto anni. È il momento di fissare una data-limite ufficiale entro cui decidere se proseguire o ripartire da zero: se tra sei mesi dovessimo scoprire che va rifatto tutto, il piano B va scritto da oggi» afferma ancora Russo.
«In molti temono che un progetto di ammodernamento partito nel 2000 si sia ormai ridotto a un accanimento terapeutico su una struttura ospedaliera ormai superata, ma nel frattempo – aggiunge – la Regione attivi percorsi alternativi e navette dedicate, migliori segnaletica e accessi, pubblichi un cronoprogramma verificabile e chiarisca responsabilità contrattuali e penali in caso di ulteriori ritardi. Chi lavora a Cattinara e chi vi si cura ha diritto a tempi certi, sicurezza di cantiere e liste d’attesa sotto controllo». In conclusione, Russo chiede alla Regione «di aprire subito un dibattito pubblico strutturato con cittadini, operatori sanitari e istituzioni locali per definire insieme il progetto che guiderà la sanità triestina nei prossimi decenni. Servono trasparenza, tempi certi e partecipazione: Trieste merita chiarezza, non altri rinvii».


