INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
OGGETTO: Quali misure per contrastare le retribuzioni inadeguate negli appalti pubblici regionali?
PREMESSO che diverse segnalazioni e crescenti evidenze mostrano come, anche nella nostra regione, si stia diffondendo sempre più una preoccupante pratica negli appalti di servizi pubblici: l’applicazione di retribuzioni spesso ben al di sotto della soglia di povertà, che non consentono ai lavoratori e alle loro famiglie una vita dignitosa, situazione particolarmente grave perché riguarda settori essenziali e si verifica con la corresponsabilità degli enti pubblici regionali e delle aziende pubbliche, che sembrano avallare tacitamente tali condizioni attraverso i meccanismi di assegnazione degli appalti.
APPRESA la situazione dei lavoratori in servizio presso alcune Aziende sanitarie regionali, dipendenti di una ditta appaltatrice del servizio di guardia-fuochi, a cui viene applicato un CCNL, sottoscritto da una sigla autonoma, che si è rivelato gravemente inadeguato sia per gli aspetti retributivi sia per gli istituti economici aggiuntivi. Nello specifico si evidenzia che la parte tabellare risulta fermo al 2010, con stipendi di 800 Euro netti al mese
EVIDENZIATO che analoghe criticità si riscontrano in molti altri servizi in appalto, gestiti da aziende o cooperative nei settori della vigilanza privata e servizi fiduciari, ma anche in quelli degli addetti alle pulizie, alle mense o ad altri servizi analoghi con l’applicazione di contratti pesantemente inadeguati, che generano trattamenti economici davvero preoccupanti
CONSIDERATO che le Istituzioni e le Aziende pubbliche della nostra Regione hanno il dovere di essere garanti dei diritti dei lavoratori e non possono rendersi corresponsabili, neanche indirettamente, di situazioni di sotto retribuzione che violano i principi di equità e dignità del lavoro, a maggior ragione in un contesto, quello regionale, in cui le risorse economiche non mancano e, pertanto, non dovrebbe essere difficile per chi amministra trovare le giuste soluzioni per superare questi livelli retributivi al limite della sussistenza.
Tutto ciò premesso si interroga la Giunta regionale per sapere:
– Quali specifiche verifiche siano state o intendano essere condotte in merito alle condizioni retributive e contrattuali dei lavoratori impiegati negli appalti di servizi pubblici nella nostra Regione, con particolare riferimento ai casi citati presso le Aziende sanitarie;
– In che modo la Regione intenda rivedere i criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici, affinché la valutazione economica non sia l’unico parametro discriminante, ma venga data priorità alla qualità del lavoro, alla tutela delle retribuzioni e alla dignità dei lavoratori, superando la logica del mero massimo ribasso
– Quali iniziative siano previste per sensibilizzare e responsabilizzare maggiormente le Aziende pubbliche e gli enti regionali sulla loro corresponsabilità nell’avallare, anche involontariamente, condizioni retributive inique attraverso i bandi di gara.
Francesco Russo
Trieste, 27 giugno 2025
2745 - RUS IRO quali misure per contrastare le retribuzioni inadeguate negli appalti pubblici