Trieste 29.10.25 – «Dopo le dichiarazioni di Cisint, che su tutti i social si vanta di aver “sgombrato” dei migranti senzatetto caricandoli su un treno diretto a Trieste, sarebbe interessante capire cosa ne pensano il presidente della Regione, Fedriga e il sindaco di Trieste Dipiazza e se condividono la posizione già presa da una parte del centrodestra». Lo afferma il consigliere regionale Francesco Russo (Pd) intervenendo nel dibattito sui migranti che erano ammassati davanti al Commissariato di Monfalcone e trasferiti poi a Trieste.
«Presidente e sindaco pensano anche loro che “un approccio del genere non risolve nulla e dimostra una visione miope e intrisa di propaganda su un tema che richiede azioni di ampio respiro” come sostenuto ad esempio da Forza Italia o che addirittura sia la “pugnalata alle spalle” per Trieste denunciata dai meloniani? Se fosse così, noi saremmo pronti a sederci intorno a un tavolo per provare a gestire finalmente tutti insieme un problema che nessuno nega ma che va affrontato con olistiche concrete e realistiche».
Forse, continua Russo, «questo episodio insegnerà non solo a Cisint che giocare a fare la controfigura di Vannacci può portare qualche consenso nel breve periodo, ma alla lunga smaschera il bluff di chi sa solo buttare la polvere sotto il tappeto, spostando le difficoltà di qualche decina di chilometri soltanto per farsi un paio di fotografie. La propaganda a un certo punto esplode fra le mani di chi la fa e anche su questo i partiti del centrodestra fanno sempre più difficoltà a nascondere tutte le loro contraddizioni e divisioni».
«Prendiamo atto che per farsi bella nella “sua” Monfalcone l’europarlamentare è scivolata su una gigantesca buccia di banana e che le sue ambizioni di candidatura a sindaca di Trieste sono durate appena qualche giorno e sono state stoppate proprio dai suoi colleghi di coalizione».
Ora, conclude, «il centrodestra che governa a Roma, in Regione, a Monfalcone e a Trieste dica se è finita la stagione della propaganda che molti hanno praticato in questi anni. Le loro ricette evidentemente sono fallite. Forse è venuto il momento di ascoltare i cittadini che ci chiedono di costruire strategie concrete e condivise».


