Enti locali: Iacop (Pd), si rivedano criteri su personale fissati dalla Giunta

Le novità che la Giunta si appresta a introdurre nell’ambito delle norme di finanza pubblica e spesa per il personale degli enti locali rischiano di mettere in difficoltà una parte dei Comuni

24.11.20 «Le novità che la Giunta si appresta a introdurre nell'ambito delle norme di finanza pubblica e spesa per il personale degli enti locali rischiano di mettere in difficoltà una parte dei Comuni piccoli e medi del Fvg, nella gestione futura del personale. Il Pd ha accolto la richiesta dei sindaci di rivedere alcune norme, in modo da riequilibrare l'intervento e non penalizzare ancor più le amministrazioni già gravate da troppe difficoltà». Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Franco Iacop intervenuto oggi in V commissione riunita per dare il parere sulla proposta di delibera della Giunta riguardo alle “Norme di coordinamento della finanza pubblica per gli enti locali della Regione” e alla “Determinazione dei valori soglia e degli aspetti operativi relativi agli obblighi di finanza pubblica per i comuni della Regione in termini di sostenibilita? del debito e della spesa di personale”.
«Oltre 30 Comuni, all'interno dell'Anci, hanno comunicato di aver problematicità riguardo ai parametri che la giunta vuole fissare soprattutto per la spesa di personale». Recependo questi problemi, Iacop, insieme al collega Francesco Russo ha quindi presentato una serie di proposte correttive del testo della giunta. «Sull'indebitamento chiediamo che per gli enti locali che svolgono funzioni sovracomunali si possano prevedere deroghe ai limiti di soglia per investimenti che hanno benefici più ampi. Per quanto riguarda le entrate nelle casse comunali, non si può trascurare la preoccupazione per la fase emergenziale che stiamo vivendo. Quindi va tenuto conto di eventuali misure particolari per un periodo che non sia troppo limitato, ma che corrisponda a un’effettiva fase post emergenziale».
Inoltre, aggiunge Iacop «sul nodo personale chiediamo di rivedere i valori delle soglie soprattutto per individuare al meglio le situazioni particolari degli enti locali della regione». Infine, conclude, «chiediamo di valutare la possibilità per i Comuni che non hanno completato le assunzioni a fronte delle cessazioni prima del 2020, di poterlo fare negli anni dal 2021 al 2024 in aggiunta alle percentuali previste secondo la norma nazionale: questo consentirebbe a tutti i Comuni di mantenere l'attuale livello di servizi e consentendo intanto il pieno recupero del turn over».