Enti locali: Russo (Pd), con nuova legge sindaci umiliati e con il cappello in mano

Dopo un anno e mezzo, la montagna di promesse del centrodestra ha partorito un topolino

14.11.19. «Dopo un anno e mezzo, la montagna di promesse del centrodestra ha partorito un topolino. Le garanzie di libertà sono solo un boccone amaro: con le nuove comunità si umiliano i sindaci che avranno come unica libertà, quella di andare con il cappello in mano dalla Regione per chiedere il permesso di fare qualsiasi cosa». A dirlo è il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Russo (Pd), commentando il ddl 71 “Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli Enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzioni degli Enti regionali di decentramento regionale”.
«La libertà affidata ai sindaci è una libertà di star da soli, di unire magari le difficoltà che oggi i sindaci ci hanno manifestato in più occasioni. Non ci sono risposte sul personale, non ci sono sulle risorse di cui ci sarebbe bisogno. Non c'è risposta rispetto alla capacità di organizzare i piccoli Comuni, soprattutto quelli più sofferenti, in realtà che possano progettare insieme e che possano in maniera collettiva presentarsi alla Regione chiedendo le risorse necessarie». Secondo Russo, «alla fine rimane solo il dubbio di un grande poltronificio: vengono creati nuovi presidenti, nuovi comitati esecutivi, direttori generali, nuovi commissari, tutti a pagamento. E ancora una volta il dubbio è che la Giunta e la maggioranza di centrodestra debbano soddisfare qualche amico bisognoso di visibilità. Risposte per i sindaci e per gli enti locali non ce ne saranno e purtroppo il disastro lo vedremo nei prossimi mesi».