Sanità: Gruppo Pd, piano emergenza-urgenza non affronta alcuna questione e rimanda scelte a futuro

Pubblicato il martedì 19 Dic 2023

19.12.23 «L’aggiornamento del Piano regionale di emergenza urgenza, strumento che per anni (secondo una parte del centrodestra) è stato oggetto di promesse elettorali e non, e secondo alcuni doveva essere rivoluzionato, conferma in parte quanto fatto in passato dal centrosinistra (centrale unica del 112 su tutte), ma rimanda al futuro scelte che riguardano la distribuzione di personale e mezzi sul territorio che dovevano essere fatte ora, non affrontando di fatto alcuni dei nodi principali del sistema sanitario». Lo affermano i consiglieri regionali del Partito democratico, Diego Moretti, Manuela Celotti, Nicola Conficoni, Francesco Martines e Laura Fasiolo a margine dell’esame in terza commissione della Delibera sul Piano di emergenza urgenza, e che ha visto al momento dell’espressione del voto l’uscita dall’Aula dell’interno Gruppo.

Secondo i consiglieri, «a oggi la Giunta non definisce nulla e rinvia ogni scelta ai prossimi sei mesi, dopo un’ulteriore esame da parte Comitato emergenza-urgenza. In tutto il documento non si affrontano, tra l’altro, la questione fondamentale dell’integrazione tra il soccorso territoriale e la rete ospedaliera, con particolare riferimento ai pronto soccorso e ai punti di primo intervento. Non si affronta il tema del governo della domanda dei cittadini, né il ruolo della sanità territoriale intesa come medici di famiglia e guardia medica. Il Piano diventa quindi un documento di cornice, che rimanda a successivi approfondimenti e a ulteriori documenti. E rimangono aperte e inattuate, nonostante i sei anni di governo del centrodestra, questioni importanti (previste dall’attuale Piano), come la mancanza di un’automedica nella zona di Tolmezzo, territorio che già vive delle difficoltà note in termini di sanità territoriale».

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