MORETTI: Relazione di minoranza sul DDL n. 19

Relazione di minoranza sul Disegno di legge n. 19 Incentivi per l’aggregazione delle gestioni del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani

Presentato dalla Giunta regionale il 30 aprile 2024

Signor Presidente,
Gentili colleghe e colleghi,
il presente Disegno di Legge, presentato come un passaggio importante nell’ambito dell’incentivazione alle aggregazioni societarie, non è che l’applicazione del comma 4 dell’articolo 16 della Legge regionale n. 5 del 2016, che prevede la possibilità da parte della Regione “a individuare specifici strumenti per incentivare e favorire i processi di aggregazione”. Nulla di più, nulla di meno.
Un passaggio significativo rispetto ad una Legge – la n. 5 del 2016 – pensata e costruita in un contesto diverso da quello attuale, nata da un’iniziativa consiliare bipartisan, e approvata da un’ampia maggioranza consiliare, più ampia di quella che allora governava la Regione.
Questa breve premessa per ricordare come il tema delle aggregazioni societarie nei settori dei servizi pubblici ha sempre rappresentato, fin dall’entrata in vigore della Legge “Galli” dei primi anni ’90, un tema sul quale il legislatore regionale e gli stessi enti locali del Friuli Venezia Giulia hanno sempre posto grande attenzione.
Su questo, voglio ricordare come nei primi anni 2000 il Friuli Venezia Giulia e il Veneto Orientale furono protagonisti di un tentativo – poi non andato a buon fine per la contrarietà di una parte della politica regionale e del territorio – di costruzione di un’unica Società di gestione dei servizi acqua e rifiuti. Allora il coinvolgimento della politica regionale, locale e degli stessi Comuni (Consigli comunali compresi) fu ampio: il fallimento dell’operazione NES (acronimo di Nord Est Servizi) fu a mio giudizio un’occasione persa.
Oggi ci troviamo di fronte ad un altro contesto, sia politico che societario: sia le audizioni che il dibattito sul DdL svolto in IV Commissione, hanno fatto emergere come l’esigenza di pensare ad aggregazioni più ampie di quelle attuali per le società (pubbliche) sia sentita in primis dalle aziende di gestione del sistema idrico integrato in regione, le quali hanno da tempo avviato un dialogo finalizzato al raggiungimento di tale traguardo.
Un dialogo però, che in alcuni territori ha visto gran parte degli enti locali – soci delle stesse società pubbliche – all’oscuro di tale disegno, non coinvolti rispetto ad un tema che avrà inevitabili ricadute economiche e sociali sui territori stessi e sui cittadini.
Faccio riferimento a quanto sta accadendo nel territorio pordenonese, laddove il Consiglio di amministrazione di una delle società di gestione del servizio idrico operanti sul territorio della Destra Tagliamento (peraltro con una situazione economica sofferente e difficile) ha già convocato per fine mese – dopo l’approvazione della presente legge – l’Assemblea dei Soci, mettendo di fatto la gran parte dei soci della società e il resto del territorio pordenonese di fronte al fatto compiuto, senza che sulla scelta di fondersi con la più grossa società di gestione del servizio idrico integrato presente in FVG, vi fosse un adeguato coinvolgimento del territorio di riferimento.
Sul resto del territorio regionale, parlando dei riferimenti legati alle ex province, nel settore idrico analogo percorso, con un ampio coinvolgimento dei soci Comuni, si è compiuto nel territorio friulano, mentre da quasi due decenni, nell’isontino, è operante un’unica società di gestione in house dell’acqua.
Un caso a parte è rappresentato dal territorio triestino, nel quale operano due società, una pubblico-privata e una pubblica, quest’ultima a servizio dei comuni dell’altipiano carsico.
Una strada, quelle delle aggregazioni su base di ambito territorio ottimale regionale, in qualche modo già tracciata, ma che deve vedere l’assoluto coinvolgimento dei soci interessati e della stessa politica locale, proprio per evitare che vi siano progetti calati dall’alto senza l’adeguata condivisione e che alcuni territori vengano penalizzati rispetto ad altri.
Entrando nel merito del Disegno di legge, segnaliamo la riscrittura – attraverso un emendamento del nostro Gruppo votato a grande maggioranza dalla Commissione – dell’articolo 1, dove è stato inserito nelle finalità della norma il concetto di sostenibilità del servizio della gestione nell’ipotesi di fusione, ampliando il concetto iniziale, previsto solo per il superamento della frammentazione nelle gestioni.
All’articolo 2, una parte degli auditi hanno rappresentato la necessità di ampliare il sostegno di cui al DdL anche alle altre operazioni societarie di aggregazione, e non solo a limitarlo alla fusione per incorporazione ex articolo 2501 del codice civile, così come all’articolo 5 – che prevede un Regolamento regionale attuativo della norma – andrebbe previsto il coinvolgimento del Consiglio regionale attraverso un passaggio nella competente Commissione consiliare.
In Commissione il nostro Gruppo si è astenuto, non tanto per il merito del Disegno di legge, quanto per le tempistiche dello stesso e per i riflessi dello stesso sui territori della nostra Regione.

Diego Moretti

Trieste, 14 giugno 2024

1395 - MOR Relazione minoranza DDL 19