Moretti (Pd): Sergon usa Aclif per pagare impegni elettorali?

Pubblicato il venerdì 21 Giu 2024

 

CAPRIVA 21.06.24 «Inaccettabile pensare di trattare un’istituzione come cosa propria, magari per regolare “impegni” elettorali nel proprio Comune: grave se lo si fa con soldi pubblici». Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Diego Moretti, che attraverso un’interrogazione porta in Aula, per fare relativa chiarezza, la determina attraverso la quale l’Assemblea di comunità linguistica friulana (Aclif) acquista “spazi informativi” sul mensile “La Voce libera di Gorizia”.

«Uno dei primi pensieri di Sergon, dopo la rielezione a sindaco del Comune di Capriva, è stato quello di far acquistare spazi informativi (al costo di 854 euro) in affidamento diretto a un periodico il cui direttore responsabile è Antonio Devetag e i collaboratori di punta sono Ermes e Rossella Dosso, padre e figlia, il primo ex amministratore provinciale negli anni ’80 e la seconda, a Capriva, consigliere comunale di opposizione dal 2019 al 2024, alle ultime elezioni candidatasi nella lista di maggioranza e risultata la più votata con 89 preferenze individuali, della quale si parla da mesi (ancora quand’era formalmente all’opposizione) come la prossima vice sindaca». Foglio di informazione, fa notare Moretti, che nei numeri di aprile e maggio ha dedicato due interviste a mezza pagina di Luca Michelutti (con Dosso, anch’egli ex consigliere comunale di opposizione nei cinque anni passati) rispettivamente a Sergon e alla stessa Dosso.

«Che Sergon in questi anni si sia distinto per giravolte, cambi di casacca (ricordo la conferenza stampa del 2021 con la quale comunicò l’ingresso nella lista Bini), e per i roboanti annunci di candidature che poi non si sono realizzate (come alle elezioni regionali del 2023, dove fino all’ultimo si dava per sicuro candidato nella lista Fedriga) non sono novità. Ma che adesso si utilizzi l’Assemblea di comunità linguistica friulana e quindi denari pubblici (la Regione sostiene direttamente dal 2014 l’Assemblea per le sue attività, quest’anno con 100mila euro) per onorare impegni politico-elettorali, francamente non è un segnale positivo. L’Aclif non è il giocattolino del signor Sergon e questo deve essere chiaro a tutti».

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