MORETTI: Non disperdere, per i soggetti fragili, l’esperienza in materia di lavoro agile acquisita durante il periodo pandemico. L’Amministrazione intende ancora investire su tale modalità di lavoro?

Pubblicato il lunedì 22 Gen 2024

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

OGGETTO: Non disperdere, per i soggetti fragili, l’esperienza in materia di lavoro agile acquisita durante il periodo pandemico. L’Amministrazione intende ancora investire su tale modalità di lavoro?

PREMESSO che il lavoro agile, il cosiddetto smart working, è stato massicciamente utilizzato durante il periodo pandemico per tutti quei lavoratori le cui prestazioni lavorative potevano essere rese a distanza sia nel settore privato che in quello pubblico, e che i requisiti e le peculiarità di tale modalità lavorativa nell’Amministrazione regionale sono puntualmente individuati nella DGR n. 1228/2022, nonché declinati nel CCRL vigente;
EVIDENZIATO che la Regione, per rispondere all’esigenza emergenziale, si è dotata degli strumenti necessari, sia in termini di regolamentazione che di dotazioni informatiche hardware e software, effettuando un deciso investimento in questo senso;
TENUTO CONTO che il lavoro agile nasce non come risposta all’evento pandemico, ma quale particolare modalità di esecuzione della prestazione di lavoro subordinato introdotta al fine di incrementare la competitività e di agevolare la conciliazione dei tempi di vita e lavoro (Legge 22 maggio 2017, n. 81 “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”), aggiungendosi all’altra forma di lavoro a distanza già esistente, il cosiddetto “telelavoro”;
ATTESO che alla conclusione del periodo pandemico si è visto un graduale rientro nei luoghi di lavoro del personale, mantenendo comunque un atteggiamento prudenziale verso le categorie fragili e andando incontro alle esigenze familiari delle famiglie con figli di età inferiore ai 14 anni, tenendo ferma per esse la possibilità di lavoro agile;
SOTTOLINEATO che con il 1° gennaio 2024 è terminato lo smart working per i lavoratori della pubblica amministrazione, mentre è stato prorogato fino al 31 marzo 2024 per i genitori con figli minori di 14 anni e i lavoratori fragili del settore privato (art. 18-bis L. 191/2023), e che a seguito della mancata proroga per la PA, il Ministro della Funzione Pubblica Zangrillo ha emesso il 29 dicembre la direttiva cd. “salva fragili”, consentendo accordi individuali mirati e misure organizzative necessarie;
PRESO ATTO che la Regione ha comunicato, con nota della Direzione generale del 29 dicembre 2023, l’allineamento alla normativa statale sul lavoro agile 5 giorni su 5, e di conseguenza il ritorno alle condizioni preesistenti previste dalla DGR 1228, chiarendo come vanno trattate eventuali richieste di smartwork oltre i limiti di giornate mensili ordinariamente previste (8 gg/mese oppure 12 in taluni casi) da parte di lavoratori che si dichiarino affetti da particolari patologie che maggiormente li espongono alla possibilità di contrarre l’infezione;
RITENUTO che la prerogativa del lavoro agile, legata al raggiungimento di obiettivi assegnati al lavoratore, rimane uno strumento valido per tutti i lavoratori le cui prestazioni sono possibili anche a distanza, non solo per specifiche categorie, creando altresì un valore aggiunto in termini di sostenibilità ambientale per la conseguente ridotta necessità di spostamento del lavoratore dalla propria abitazione alla sede di lavoro;
RITENUTO ALTRESI’ che il lavoro agile, compatibilmente con la mansione ricoperta, è uno strumento utile a garantire ai lavoratori in condizioni di gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute e familiari, la possibilità di svolgere la prestazione lavorativa anche, come previsto dalla Direttiva ministeriale sopracitata, “…anche derogando al criterio della prevalenza dello svolgimento della prestazione lavorativa in presenza…”;
RILEVATO infine come il lavoro agile – in determinate situazioni e per particolari funzioni – non ha determinato una minore prestazione lavorativa, ma anzi ha migliorato il raggiungimento di specifici obiettivi e lo stesso rendimento, anche per il miglioramento della conciliazione tra tempi di lavoro e di vita.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere
INTERROGA
il presidente della Regione per conoscere se il lavoro agile è tuttora uno strumento di prestazione lavorativa su cui intende ulteriormente investire, ragionando su eventuali modifiche della DGR 1228/2022 e sulle direttive per i futuri rinnovi del CCRL.

Diego Moretti

Trieste, 22 gennaio 2024

0895 - MOR IRO Lavoro agile

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