MORETTI: La Regione Friuli Venezia Giulia si adoperi sul tema del riconoscimento del diritto all’oblio oncologico

Mozione n.

Oggetto: La Regione Friuli Venezia Giulia si adoperi sul tema del riconoscimento del diritto all’oblio oncologico

Proponenti: MORETTI, MORETUZZO, CAPOZZI, CELOTTI, CARLI, CONFICONI, COSOLINI, FASIOLO, MARTINES, MENTIL, PISANI, POZZO, RUSSO, BULLIAN, HONSELL, LIGUORI, MASSOLINO, PELLEGRINO, NOVELLI, DI BERT, GIACOMELLI, CALLIGARIS

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
PREMESSO che con il termine «oblio oncologico» si intende il diritto di una persona guarita da un tumore di scegliere di non rivelare e comunicare informazioni sul proprio passato sanitario, sulla propria malattia pregressa e il divieto, da parte del datore di lavoro, delle banche, compagnie assicurative, finanziarie e tribunali, di indagare sulla storia medica del soggetto allo scopo di non far subire allo stesso alcun tipo di discriminazione;
VERIFICATO che nel nostro Paese – dati AIRC – si stima che nel 2022 vi siano state quasi 391.000 nuove diagnosi di tumore e che, dati riferiti al 2020, sono circa 3.600.000 (il 5,7% della popolazione) le persone che vivono dopo una diagnosi di cancro;
APPURATO che per quanto riguarda l’accesso ai servizi bancari, finanziari e assicurativi, alle procedure di adozione di minori e in fase di stipula di un contratto di lavoro, regolamenti e prassi contrattuali contemplano la possibilità di svolgere indagini sullo stato di salute dei contraenti e dei richiedenti ai fini della valutazione del rischio o della solvibilità degli stessi;
RILEVATO altresì come nel caso della stipula di contratti bancari, finanziari e assicurativi, alla persona vengono richieste informazioni sullo state di salute e, in caso di pregresse patologie oncologiche, la storia clinica della stessa può giustificare l’imposizione di oneri ulteriori rispetto a quelli normalmente e normativamente previsti, oltre a incidere in modo specifico sulla valutazione del rischio dell’operazione e della stessa solvibilità del consumatore discriminando di fatto la persona guarita da un tumore rispetto alla persona che non ha mai avuto malattie oncologiche;
TENUTO CONTO della partecipata campagna “io non sono il mio tumore” promossa dalla Fondazione AIOM (Fondazione Associazione Italiana di Oncologia Medica) insieme all’AIL (Associazione italiana leucemie, linfomi e mielomi), alla SIE (Società italiana di ematologia) e AIEOP (Associazione Italiana di ematologia oncologica pediatrica) e alle associazioni dei pazienti IncontraDonna, aBRACadabra e APAIM, sostenuta anche dall’Istituto Luca Coscioni, per chiedere che il nostro Paese si doti di uno strumento normativo in tema di diritto all’oblio oncologico;
VISTI gli articoli 3 e 32 della Costituzione italiana;
VISTO il “Piano europeo di lotta contro il cancro” del 2020, che contiene azioni destinate a sostenere, coordinare e integrare gli sforzi profusi dagli Stati membri, riflettendo l’impegno politico a non lasciare nulla di intentato nella lotta contro il cancro;
ATTESO che analoghe indicazioni sono contenute nella risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2022 su Rafforzare l’Europa nella lotta contro il cancro – Verso una strategia globale e coordinata, in particolare, nell’enunciazione del campi di azione il Parlamento «chiede che entro il 2025, al più tardi, tutti gli Stati membri garantiscano il diritto all’oblio a tutti i pazienti europei dopo dieci anni dalla fine del trattamento e fino a cinque anni dopo la fine del trattamento per i pazienti per i quali la diagnosi e stata formulata prima dei 18 anni di età»;
PRESO ATTO che tra l’aprile 2019 e il febbraio 2022 Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda e Portogallo si sono attivati ad approvare una legge (una convenzione, specificatamente in Lussemburgo) che garantisca agli ex pazienti oncologici il diritto a non essere rappresentati dalla malattia e a non subire discriminazioni;
VERIFICATO che, nonostante sono state presentate alcune proposte di legge parlamentari, l’Italia non si è ancora dotata di una normativa sul diritto all’oblio oncologico;
RITENUTO fondamentale per una persona guarita da una malattia oncologica il diritto di tornare ad una vita lunga e soddisfacente, senza discriminazioni e ostacoli iniqui per la propria vita, senza che questa sia per sempre discriminata sulla base della propria storia clinica;
CONSIDERATO importante che le istituzioni a tutti i livelli si adoperino affinché venga stimolato un dibattito pubblico sul tema.
Tutto ciò premesso,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale:
1) a intraprendere ogni azione possibile presso tutte le sedi opportune, in particolare in sede di Conferenza Stato – Regioni, affinché venga accelerato l’iter normativo che porti all’approvazione di una legge sul diritto all’oblio oncologico;
2) ad adottare provvedimenti atti a sostenere il riconoscimento del diritto delle persone che sono state affette da patologia oncologica a non subire discriminazioni in ambito lavorativo, nell’accesso all’adozione di minori e ai servizi bancari e assicurativi;
3) ad adottare iniziative per sensibilizzare, nel limite delle proprie competenze e con apposite campagne di informazione volte a promuovere il dibattito pubblico sul diritto del cittadino all’oblio oncologico.

Trieste, 04.07.2023

0204 - MOR mozione Oblio oncologico