In questo scenario, pensare di rimettere in discussione quanto fatto con i decreti Delrio, è rischioso e azzardato
«Tuttavia, sul porto ci sono una serie di nodi da sciogliere, dalla valorizzazione delle aree soggette a trasferimento all’Autorità Portuale, alle questioni “sociali”, legate allo scarico di lavoro che dura da inizio mese, con diversi dipendenti della Compagnia Portuale in cassa integrazione. Allo stesso modo, il riordino delle concessioni demaniali che va risolta quanto prima, proprio per uscire da questa condizione di incertezza».
Secondo Moretti, «le tensioni per l’incertezza del futuro dei lavoratori restano. In questo scenario, pensare di rimettere in discussione quanto fatto con i “decreti Delrio” e con l'accordo Regione/Autorità di Sistema del dicembre 2019, dove anche l'acquisto delle aree ferroviarie rappresenta un passaggio importante, è rischioso e azzardato». Infine, conclude Moretti, «di escavo non si parla più: sarebbe interessante capire cosa sta succedendo, visto che a parole tutti dicono di andare avanti, ma vanno superati gli scogli legati all'utilizzo della cassa di colmata, e quindi, andrebbe perlomeno rivisto il progetto originario».