Bonus 600 euro: Moretti (Pd), più etica in chi rappresenta il popolo nelle istituzioni, che deve essere d’esempio per tutti.

Inutile distinguere tra proventi delle proprie attività ed emolumenti per incarichi politico-istituzionali.

12.08.20 «Inutile distinguere tra proventi delle proprie attività ed emolumenti per incarichi politico-istituzionali. A dirlo è il vice capogruppo in Consiglio regionale del Pd, Diego Moretti, commentando la vicenda bonus che ha visto coinvolti parlamentari e consiglieri regionali anche in FVG. «In questo momento tutti prendono le distanze dalle proprie azioni, adducendo le motivazioni più svariate: dalla carità, alla “provocazione” (un leghista di Firenze che guadagna 300mila euro all’anno), agli errori dei commercialisti, fino alle necessità d’indennizzo, ma in un periodo in cui l’antipolitica aspetta dietro l’angolo il minimo sbaglio per delegittimare l’operato di chi fa politica a tutti i livelli, le dichiarazioni di questi giorni di alcuni colleghi offrono appigli a chi, trasversalmente, negli ultimi anni non vede l’ora di alimentare tale sentimento. In chi rappresenta il popolo e gestisce la cosa pubblica serve l’esempio e una maggiore etica, soprattutto in tempi di crisi come quelli in cui stiamo vivendo, ed esempi virtuosi ce ne sono in FVG e nel Paese. Pensare che una misura emergenziale di 600 euro, che ricordo, Salvini e Meloni volevano ancora più cospicua e universale tra le partite iva, finisca nelle tasche non di chi non arriva a fine mese, ma di chi ha degli stipendi certi e anche piuttosto danarosi (questo vale per chi vive di politica ma anche per categorie professionali che dei 600 euro non avrebbe avuto bisogno), fa giustamente indignare. Sentire costoro ulteriormente pontificare non aiuta: mai come adesso sarebbe necessario chiedere scusa al popolo italiano e pensare a fare bene il ruolo per il quale si è pagati altrettanto bene».