MARSILIO: relazione di minoranza DDL 169

Relazione di minoranza sul Disegno di legge n. 169 Disciplina degli impianti a fune, delle aree sciabili attrezzate e delle piste destinate alla pratica degli sport sulla neve, nonché disposizioni in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali di cui al decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 40 (Attuazione dell’articolo 9 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali)

Presentato dalla Giunta regionale il 20 giugno 2022

Egregio Presidente, Gentili Colleghe e Colleghi,
il Disegno di legge n. 169 Disciplina degli impianti a fune, delle aree sciabili attrezzate e delle piste destinate alla pratica degli sport sulla neve, nonché disposizioni in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali di cui al decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 40 (Attuazione dell’articolo 9 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali) può considerarsi un provvedimento di doppia natura, intervenendo da un lato su aspetti meramente tecnici relativi alla gestione e al riordino delle norme sugli impianti a fune, dall’altro sull’organizzazione del turismo montano regionale.
Alla semplice lettura del titolo del Disegno di legge, esso rimanda immediatamente alla gestione tecnica degli impianti a fune in particolare delle aree sciabili e ai provvedimenti in materia di sicurezza delle piste da sci di cui alla nuova disciplina di settore prevista dal decreto legislativo 40/2021. Il contenuto del provvedimento, invece, contiene fondamentali passaggi politici che possono essere a loro volta ricondotti all’interno di tre diverse tematiche.
La prima di queste è quella riguardante gli articoli da 6 a 10 del Ddl, ovvero la nuova ulteriore definizione dei poli turistici montani e le relative competenze di PromoturismoFVG, il Piano Neve e il Piano Strategico degli interventi.
Il Piano strategico Montagna 365 di PromoturismoFVG promosso da questa Giunta regionale nel 2020, che ampiamente abbiamo discusso anche nelle competenti Commissioni di questa Assemblea, e che abbiamo accolto con favore, contiene infatti alcuni elementi che sostanzialmente appaiono disallineati con l’idea che ne esce dalla definizione di poli turistici presente in questo Ddl.
Innanzitutto l’idea di un turismo montano che il Piano Montagna 365 prevede svilupparsi durante tutto il corso dell’anno con l’obiettivo di valorizzare ogni aspetto dell’offerta territoriale; un’azione finalizzata, in primis, al completamento dell’offerta turistica estiva in montagna, a maggior ragione dopo i due anni di pandemia che hanno ridato centralità alla montagna quale meta turistica a basso impatto e ad alta sostenibilità ambientale, luogo ideale per un turismo esperienziale e in grado di fornire i massimi standard di sicurezza. Quello stesso Piano Montagna 365, inoltre, presenta riferimenti espliciti e necessari alla questione ambientale e agli aspetti climatici, elementi che vanno assolutamente contestualizzati e inseriti nella complessità del settore, ma che non possiamo ignorare del tutto come sembra invece trasparire da questo Ddl.
Tutto questo per considerare come questo Ddl presenti un’ambiguità di fondo se rapportata alla chiarezza con cui opera il Piano strategico Montagna 365 e che può dare adito ad incomprensioni e difficoltà nell’applicazione dei provvedimenti: non si comprende infatti se questo Ddl si rivolge solo alla parzialità dell’offerta turistica invernale o se è manchevole di una parte integrativa che implicherebbe una modifica di questi cinque articoli.
Da questo dipende anche la definizione del territorio a cui è rivolto il provvedimento: solo gestione delle infrastrutture in capo a PromoturismoFVG o definizione dei poli montani che non possono prescindere dal concetto di comprensorio montano? Siamo convinti che l’offerta e l’organizzazione turistica vada prevista per comprensori, con una imprescindibile revisione dell’Allegato A previsto dall’articolo 6.
E se intendiamo aprirci ad una nuova epoca dell’offerta turistica montana invernale a 360 gradi, non possiamo non considerare come la domanda sia sostanzialmente cambiata nell’ultimo decennio anche in riferimento alla crisi pandemica che ha fatto da agente acceleratore di alcune dinamiche a favore di nuove discipline e di nuovi luoghi; pertanto è positivo che si consideri lo sci di fondo quale disciplina sportiva strategica per la futura offerta della nostra montagna, ma è fondamentale anche riconoscerne anche altre quali lo sci alpinismo o le racchette da neve, a titolo di esempio.
Allo stesso tempo non consideriamo sufficienti i rimandi al decreto legislativo 40/2021 per quanto riguarda la sicurezza sulle piste, anche in funzione di chi può praticare lo sci fuori pista all’interno del demanio sciabile. Siamo convinti quindi che vada approfondito in maniera organica il tema della sicurezza e che si debba considerare il ruolo di PromoturismoFVG anche in funzione di nuove e diverse discipline, ad oggi non contenute nel Disegno di legge in esame.
Questa considerazione apre al secondo punto politico del Disegno di legge n. 169: il ruolo e la funzione di PromoturismoFVG rispetto all’Assessorato attività produttive e alla rispettiva Direzione centrale. Con l’approvazione del Piano Neve da parte della Giunta regionale, sostanzialmente portiamo la pianificazione e la programmazione completamente in capo alla Regione, rendendo di fatto PromoturismoFVG mero soggetto esecutore, in un processo completamente opposto rispetto alle decisioni politiche prese da questa Giunta regionale che ha potenziato notevolmente il ruolo dell’Ente turistico regionale con la promozione dell’agroalimentare regionale e la gestione della Film Commission FVG. Ne prendiamo atto, è un punto di vista e un’idea legittima, che differisce da quanto accaduto sino ad oggi, se pensiamo che, appunto, il Piano Montagna365 è stato un piano scritto e attuato da PromoturismoFVG e, in qualche modo, recepito dall’Amministrazione regionale che lo ha approvato per sole parti in funzione degli interventi da sostenere. É un modo diverso di organizzare, programmare e pianificare la promozione del turismo in Friuli Venezia Giulia, che si avvia con questo provvedimento, ma che stride con la progettualità sviluppata finora nell’ambito delle politiche turistiche tout court.
Vale evidenziare che, a differenza dei più recenti interventi normativi promossi da questa Giunta regionale, manca un esplicito riferimento alla sostenibilità ambientale che oggi, soprattutto in fase progettuale, è condizione imprescindibile.
Come è da segnalare che non possiamo delegare ai Comuni, per di più montani, le competenze amministrative in materia di impianti a fune in servizio privato.
Viene infine da chiedersi quale sia la funzione prevista per il Piano Neve. Piano pianificatorio o piano programmatorio? Da questa scelta dipende anche la sua attuazione e l’iter a cui esso deve sottostare. É lo strumento pianificatorio che rende gli interventi previsti dal Piano strategico attuabili immediatamente e in un contesto anche autorizzativo già delineato e approvato, oppure è uno strumento programmatorio che lascia poi ad ogni singolo intervento un iter progettuale e autorizzativo indipendente e autonomo? Noi propendiamo per la prima ipotesi, immaginando che questo piano possa essere lo strumento che sgrava da adempimenti non più sostenibili singolarmente, se pensiamo alla complessità amministrativa e burocratica di ogni singolo intervento che dobbiamo effettuare all’interno del demanio sciabile regionale.
Il Gruppo del Partito Democratico continuerà, durante la discussione in aula, ad apportare il proprio contributo propositivo, condividendo lo spirito della norma e l’indirizzo espresso dall’Assessore su tanti dei temi centrali, sollevati durante la discussione nelle Commissioni e in questa relazione. Noi faremo la nostra parte, come abbiamo fatto sino ad ora, provando a portare quelle modifiche che riteniamo decisive per l’accoglimento di un Disegno di legge che è sostanzialmente condivisibile negli intenti, che però ancora non riteniamo sufficientemente chiariti ed esplicitati nel testo. Dalla risoluzione di alcuni temi centrali, di alcuni di questi dubbi e delle domande qui poste dipenderà il nostro atteggiamento rispetto alla discussione e al voto al Disegno di legge n. 169.

Enzo Marsilio

Trieste, 7 luglio 2022

3580 - MAR Relazione minoranza DDL 169