Famiglia: Da Giau (Pd), nostro contributo per riportare attenzione su nuclei numerosi

25.11.21 «Il dibattito attorno al ddl sulla Famiglia non può essere ridotto a uno scontro, ma vanno considerate invece anche le proposte che l’opposizione ha presentato con l’intenzione di migliorare il testo unico e nel tentativo non certo di “disturbare”, quanto di dare voce alle molte esigenze che il variegato panorama di famiglie del Fvg presentano». Lo afferma la consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd), commentando il ddl 148 “Disposizioni in materia di politiche della famiglia, di promozione dell’autonomia dei giovani e delle pari opportunità” approvato dal Consiglio regionale.
«Da un testo normativo rivolto alle famiglie ci aspettavamo più attenzione alle esigenze dei nuclei famigliari numerosi e quindi una spinta forte per favorire la natalità. Solo grazie a tre nostri ordini del giorno, accolti dall’esecutivo, è stata riportata l’attenzione sulle fasce di accesso ai benefici, il sostegno alla scelta di fare il genitore a tempo pieno e la possibilità di accedere ad alloggi Ater adeguatamente dimensionati».
Nello specifico, spiega Da Giau (relatrice di minoranza durante il dibattito in Aula), «abbiamo innanzitutto chiesto che nella stesura dei regolamenti per la carta famiglia siano riviste le fasce di accesso ai benefici che oggi raggruppano in una sola, le famiglie con tre o più figli, con un evidente svantaggio proprio per chi ne ha di più. Una modulazione dei benefici in base al numero di figli, unità per unità ci sembra infatti più equa». E ancora, continua, «è importante anche l’impegno ottenuto affinché le Ater, attraverso la programmazione coi tavoli per la casa, metta a disposizione alloggi di edilizia convenzionata per accogliere nuclei famigliari con più di quattro componenti».
Infine, prosegue Da Giau, «abbiamo evidenziato la necessità per i genitori che liberamente scelgono di dedicarsi a tempo pieno alla cura dei figli e della famiglia, di essere sostenuti in questa loro scelta, tutelandoli al contempo dalle ripercussioni, nel lungo periodo, sull’indipendenza economica e sicurezza pensionistica. Per questo, in tal senso abbiamo chiesto un ulteriore impegno della Giunta affinché intervenga con un possibile reddito di maternità o paternità o a un contributo per un trattamento previdenziale complementare, come previsto per i figli nella legge appena approvata». Cassato invece, rileva Da Giau, «l’emendamento che prevedeva la soglia massima di Isee progressivamente crescente dai 30 ai 50mila euro, oltre i tre figli che voleva consentire di allargare la platea dei beneficiari delle misure previste dalla nuova legge, proprio alle famiglia più numerose, la cui reale situazione economica e capacità di spesa non è adeguatamente stimata nonostante l’Isee preveda un coefficiente in base al numero di figli. Bocciata, infine, anche la richiesta di mantenere il bonus bebè per tutti i nati dei nuclei famigliari esclusi da Carta famiglia, a riprova del limitato coraggio che la Giunta ha avuto nel promuovere davvero la natalità, nonostante gli slogan sbandierati».