Fine vita: Cosolini (Pd), tribunale Ts conferma che serviva legge

Pubblicato il mercoledì 17 Lug 2024

 

Trieste, 17.07.24 «Il pronunciamento del tribunale di Trieste, che impone ad Asugi di riesaminare la richiesta precedetentemente respinta di Martina Oppelli che chiedeva il diritto al suicidio assistito in base alla nota sentenza della Corte costituzionale, dimostra ancora una volta quanto fosse importante che il Consiglio reginale esaminasse e approvasse la proposta di legge di iniziativa popolare per disciplinare in mondo certo e univoco il percorso che deve seguire il sistema sanitario regionale per garantire un diritto sancito dalla Corte». Lo afferma il consigliere regionale Roberto Cosolini (Pd) sottolineando che la proposta di iniziativa popolare, promossa dall’associazione Luca Coscioni e sostenuta dalle opposizioni, «come è noto non riguardava, lo abbiamo ribadito più volte, una disciplina normativa sul fine vita, che è competenza del Parlamento, bensì era uno strumento per garantire un trattamento sanitario riconosciuto dalla sentenza della Corte in modo certo e univoco ed evitare inutili sofferenze». Il centrodestra regionale, continua Cosolini, «ha voluto affossare questa possibilità votando a maggioranza la pregiudiziale di inammissibilità della proposta di legge. Quella strada invece andava percorsa anziché negare a persone che soffrono di malattie incurabili, con atroci sofferenze e senza speranza, il diritto a decidere che la Corte ha riconosciuto».

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