COSOLINI: Relazione di minoranza sul DDL 171

Relazione di minoranza sul Disegno di legge n. 171 Assestamento del bilancio per gli anni 2022-2024, ai sensi dell’articolo 6 della Legge Regionale 10 novembre 2015, n 26

Egregio Presidente, Gentili Colleghe e Colleghi,

il Disegno di Legge oggetto di esame nella sessione d’aula dedicata all’Assestamento estivo del bilancio 2022-2024 non ha letteralmente precedenti nella storia della nostra regione in termini di dimensioni di risorse impiegate e di modalità di costruzione della manovra stessa.
Ribaltando clamorosamente le catastrofiche previsioni sentite a più riprese nel corso del 2020 da parte di questa maggioranza e soprattutto del suo Presidente, grazie alla sostanziale tenuta del sistema economico regionale sostenuto dai ristori statali e quelli regionali, ricordato il tesoretto messo da parte dalla Giunta nel corso del 2020 e del 2021, tenuto conto dei contributi statali che continuano a vario titolo ad affluire nelle casse regionali, viste le scelte sagge fatte a suo tempo in termini di diversificazione del paniere delle compartecipazioni al gettito, oggi una massa di risorse a disposizione senza precedenti in un assestamento potrebbero assicurare interventi importanti e decisivi sui diversi settori.
In questa sede non intendo certo perdere tempo a ricordare le previsioni fatte dal gruppo PD solo un anno e mezzo fa, quando insistevamo sul fatto di dover prendere decisioni con coraggio per il sostegno immediato di imprese e famiglie, presentavamo numerose proposte riscontrando però una tendenza ad attendere da parte di questa maggioranza, che voleva dire far attendere i cittadini di questa regione: basta fra i tanti l’esempio degli stanziamenti per la casa che vi avevamo proposto ben prima di quando vi siete poi decisi a dare risposta
Come ampiamente previsto, per tutta una serie di motivi che si sommano in questo contesto temporale vengono alla luce e sono perciò impiegabili una grande massa di risorse: poco meno di 1 miliardo di euro, ovvero una cifra non tanto lontana da quanto destinato ad arrivare in Friuli Venezia Giulia per effetto del PNRR!
E qui allora c’è una prima nota stonata: perchè attorno al PNRR si è sviluppata una forte discussione in FVG: sulle finalizzazioni, sugli equilibri fra territori…… lì attorno hanno preso il via gli incontri e le audizioni su quella che è stata chiamata la Terza Ripartenza, sono stati sentiti tutti.
E invece questa manovra, che vale quasi un PNRR per il FVG, viene di fatto ad essere gestita solo all’interno di questa giunta e della sua maggioranza, evitando qualsiasi vero coinvolgimento che apportasse anche nuove idee, e magari soluzioni innovative.
La prima conseguenza di questa impostazione è che gli stanziamenti previsti sui vari capitoli con rimpinguamenti qua e là non sembrano orientati a sostenere una strategia di sviluppo a medio-lungo termine per proiettare la nostra Regione verso le sfide del futuro quanto piuttosto impiegati in una logica di distribuzione a pioggia legata a contingenza e convenienza del momento.
È logico attendersi che con tante risorse a disposizione si possano coprire molte esigenze, esaurire molte graduatorie di contributi erogabili a soggetti pubblici e privati assicurando ampia soddisfazione a tutti, e certo tutto questo è complessivamente positivo; ma è altrettanto sensato chiedersi se non si potrebbe fare di più e in parte diversamente, magari cogliendo l’occasione per porre basi più solide anche in vista di possibili bilanci meno ricchi e delle paventate difficoltà autunnali che tutti danno per scontate.
Entro nel merito di quelle che sono le principali criticità: nel farlo preannuncio anche una serie di proposte emendative con cui cerchiamo almeno in parte di recuperare su quelli che sono punti deboli a nostro avviso non accettabili in una manovra così ricca.

L’AMBIENTE
ancora una volta quella che è la grande emergenza dei tempi che stiamo affrontando non trova nelle politiche di questa Amministrazione risposte convincenti. Non potendo considerare i 15 milioni per lo sconto carburanti una misura di politica ambientale l’incidenza delle risorse attribuite alla Direzione Ambiente rappresenta il 3% appena della manovra complessiva. E su questo il nostro giudizio, già esplicitato in Commissione competente è totalmente negativo e investe complessivamente questi quattro anni ricchi di annunci e poverissimi di scelte e di innovazioni. Norme annunciate, più volte rinviate e comunque poco significative, una sistematica sottovalutazione dei tanti aspetti di una crescente emergenza, interventi spot e ripetuti annunci: tutto ciò ci porta a dire che avete la grande responsabilità politica di una politica ambientale inadeguata a fronte di problemi evidenti e di disponibilità di risorse che avrebbero potuto supportare scelte di ben altra portata. Presenteremo proposte migliorative ma al di là di questo vorremmo che ci fosse un salto di qualità che ancora non vediamo.
Del resto mentre chiudo questa relazione viviamo ore difficilissime per non dire drammatiche: ad un’ondata di caldo torrido e a una preoccupante siccità si sono infatti aggiunti gli incendi, come in tante parti d’Europa e d’Italia. L’incendio in Carso non vuol dire solo rischi per l’incolumità delle persone, per l’integrità dei centri abitati, black out nei trasporti e nei servizi, danni devastanti al patrimonio ambientale, il sacrificio di decine di persone che rischiando salute e vita stanno combattendo in queste ore per limitare i danni e circoscrivere e fermare le fiamme. È tutto questo e qualcosa di più: l’ennesimo drammatico segno che ci richiama al rischio di un disastro epocale, che ci richiede scelte forti, coraggiose, di istituzioni e di comunità, senza sconti o sottovalutazioni, per affrontare questa grande emergenza. E lo si fa prima di tutto con un salto di qualità nella prevenzione.

LE MISURE VERSO LE IMPRESE IN PARTICOLARE NEL CAMPO ENERGETICO
Qui lo stanziamento di 40 milioni per contributi una tantum rivolti a decine di migliaia di imprese che hanno visto crescere il costo dell’energia rappresenta una risposta decisamente parziale ad un’emergenza che, più che bonus una tantum, richiede un supporto ad investimenti strutturali che riducano il costo dell’energia per le imprese. I conti sono presto fatti: se ci si limita al provvedimento proposto dalla Giunta la stragrande maggioranza delle aziende interessate riceverà qualche centinaio di euro a sollievo dei maggiori costi. Insomma una boccata di ossigeno che non risolverà nessun problema
Anche stavolta alla critica aggiungiamo la proposta decisamente migliorativa a nostro avviso:
se il bonus così come proposto è comunque una boccata di ossigeno in particolare per le piccole e piccolissime imprese certo è irrilevante per aziende più strutturate e magari forti consumatrici di energia, per le quali un bonus avrebbe qualche significato se superiore a qualche decina di migliaia di euro. Allora proponiamo di limitare alle imprese di minori dimensioni il bonus e di stanziare invece una cifra complessiva altrettanto significativa per sostenere quelle imprese che sono in grado di realizzare nell’immediato investimenti per ridurre consumi e costi energetici

LA RIQUALIFICAZIONE E IL RICUPERO DEL NOSTRO PATRIMONIO
Ricupero aree dismesse e patrimonio immobiliare in degrado, rigenerazione urbana, rinaturalizzazione: già più volte in passato abbiamo evidenziato la necessità di interventi più forti, di un deciso investimento per contrastare degrado e depauperamento del patrimonio edilizio e di quello ambientale e anche stavolta non siamo soddisfatti di interventi molto parziali e complessivamente insufficienti. Anche qui presentiamo perciò proposte migliorative che riteniamo coerenti con l’idea che una manovra di questa dimensione debba misurarsi con questa necessità.
La qualità del territorio è infatti un bene prezioso per la vita delle nostre comunità, per l’attrattività della nostra economia, per l’equilibrio ambientale, per la stessa sicurezza: a questo proposito abbiamo sollevato ad esempio anche in Commissione il tema della forte attesa, documentata due anni fa da un volume di domande pari circa a 100 milioni di euro, per interventi di adeguamento antisismico nelle scuole della nostra Regione. Abbiamo chiesto che l’Assessore in questa sessione aggiorni l’Aula sull’attuale consistenza delle aspettative non ancora soddisfatte e che di conseguenza possano essere stanziate risorse adeguate a far fronte a quella che riteniamo a tutti gli effetti una priorità.

LE SCELTE IN MATERIA DI ENTI LOCALI
La presentazione in Prima Commissione Integrata di un emendamento che introduce un articolo aggiuntivo con lo stanziamento di 30 milioni sottratti a qualsiasi procedura valutativa basta su regolamento o bando accentua ulteriormente quella che è stata una tendenza costante della Giunta in questi anni, quella cioè di interventi basati su una forte discrezionalità politica nei trasferimenti agli enti locali. Tra l’altro nel presentare questo emendamento, su cui abbiamo dato un convinto voto contrario, la Giunta ha addirittura anticipato un’ulteriore modifica della procedura che porterà in Aula e che aumenterà ulteriormente il tasso di discrezionalità in questo riparto.
A questa impostazione, che più volte abbiamo criticato in passato, noi rispondiamo anche qui con proposte emendative che tendono a sostenere ad esempio i Comuni alle prese con l’aumento dei costi energetici (tra l’altro la Giunta propone una misura di questo tipo per gli EDR ma trascura i Comuni) e a favorire investimenti per il contenimento dei consumi energetici
Ancora: di ulteriori molte risorse potrà disporre il settore socio-sanitario: al di là del rabbocco, necessario come ogni anno, nel capitolo degli stanziamenti agli enti del sistema sanitario prendiamo atto dell’importo consistente destinato agli investimenti, auspicando peraltro che una parte consistente di questi 95 milioni sia destinata al rinnovo delle dotazioni tecnologiche.
Positiva è la misura del ristoro alle case di riposo e alle residenze sanitarie assistenziali dei maggiori costi sostenuti a seguito dell’emergenza da covid-19, frutto del resto del recepimento di due nostre proposte presentate nell’iter per l’approvazione della Legge di Stabilità 2022 ancorché esse prevedessero ben altre cifre derivanti dalla verifica con i soggetti interessati delle esigenze manifestate. Pertanto siamo d’accordo con questa misura nella speranza che la somma stanziata risulti sufficiente per venire incontro alle necessità di tutti i soggetti interessati.
Il problema in sanità non sono certo le risorse, che non mancano data la situazione evidenziata nella prima parte di questa relazione: il problema sono le scelte confuse e contraddittorie, il problema è il negare le pur diffuse criticità ed emergenze e il conseguente negarsi a qualsiasi confronto per affrontarle: ne abbiamo avuto l’ennesima riprova in Aula due settimane fa e nei continui rinvii di tematiche importanti in sede di Commissione competente.
Purtroppo, lo stato delle cose è sotto gli occhi di tutti e non basta evidenziare che ci sono stanziamenti maggiori che in passato, resi peraltro possibili e direi obbligatori dalla grande disponibilità di risorse.
Vado a concludere: ho sollevato alcuni temi, che i miei colleghi approfondiranno e integreranno nei loro interventi, per evidenziare come questa rischi di essere un’occasione mancata, non tanto per risposte a tante immediate aspettative diffuse nelle diverse componenti di questa comunità, che l’abbondanza di risorse consente, ma per fare qualcosa di più, cogliendo da un lato i segni strutturali di un’emergenza ambientale ed energetica e indirizzando dall’altro risorse in direzione di una svolta nella capacità del nostro sistema regione di affrontare queste sfide. Entrando in quest’aula sulla base degli elementi oggi a nostra disposizione diciamo convintamente che si potrebbe fare di più e meglio.

Il Gruppo del PD come al solito si sforzerà di presentare delle proposte precise e concrete migliorative dei documenti in discussione utilizzando notevoli risorse ancora parcheggiate pari a circa 150 mln di euro.
E come sempre, il nostro voto finale in Aula dipenderà dall’atteggiamento della giunta e della maggioranza durante la discussione dei documenti sottoposti all’esame dell’aula in particolare verso gli emendamenti che depositeremo con spirito collaborativo per l’esclusivo bene della nostra comunità regionale.

Roberto Cosolini

Trieste, 20 luglio 2022

3613 - COS Relazione ddl 171 assestamento 2022