Relazione sul Disegno di Legge n. 61 <> abbinato alla Proposta di Legge N. 55 <>
Egregio Presidente, gentili consigliere ed egregi consiglieri,
il Gruppo consiliare del Partito Democratico riconosce e apprezza l’intento di fondo che ha guidato la Giunta nell’elaborazione del provvedimento in discussione: la creazione di un Codice regionale del commercio e turismo. È una richiesta che nella precedente legislatura il nostro Gruppo aveva in più occasioni sollecitato avendo, in passato, condiviso e votato provvedimenti legislativi in tali settori
Lo abbiamo detto fin dal primo commento: la scelta di fatto di un Testo Unico capace di ricomprendere un quadro normativo molto frammentato è di per sé un fatto positivo. Di questo diamo convintamente atto all’Assessore.
L’intervento, infatti, risponde a una chiara e ineludibile esigenza di semplificazione normativa e di conseguente razionalizzazione dell’attività amministrativa. L’obiettivo di ricondurre a un testo unico e organico la disciplina di due settori vitali per l’economia regionale, superando la stratificazione di normative succedutesi negli anni, è perciò un merito non trascurabile. La sistematizzazione degli ambiti è fondamentale per garantire una maggiore certezza del diritto agli operatori economici e per agevolare il lavoro degli Enti locali. Riteniamo quindi doveroso riconoscere la bontà del provvedimento sul piano tecnico, risultato di un lavoro certo estremamente complesso che ha impegnato la struttura della Direzione cui va, dal Direttore a tutti i collaboratori, il nostro pieno apprezzamento.
Tale aspetto positivo è stato sottolineato pressoché da tutti i portatori di interesse che hanno partecipato alle audizioni in Commissione a dimostrazione del fatto che l’elaborazione di tale Testo Unico fosse particolarmente attesa soprattutto dagli stakeholders.
Non sono solo le esigenze di razionalizzazione e sistematizzazione a rendere questo provvedimento importante e complesso ma anche la necessità di adeguare, e dove possibile innovare, istituti, strumenti, procedure a fronte di due realtà, il commercio e il turismo, molto importanti per la crescita, l’occupazione e la coesione, che fanno i conti con situazioni per molti aspetti diverse:
– il commercio perché deve affrontare una difficoltà, particolarmente acuta nei piccoli centri e nelle aree interne, determinata da numerosi fattori fra i quali lo spopolamento, la diffusione del commercio on line, la perdita di potere d’acquisto dei redditi di una parte molto ampia della popolazione;
– il turismo, che vive sì una lunga stagione di crescita, e questo certo è estremamente positivo, che impegna però a una costante ricerca di una maggior qualità dell’offerta per dare prospettive di medio-lungo periodo, e a un’equivalente complessa ricerca di equilibrio con le esigenze di vita, lavoro, benessere del vivere urbano dei cittadini.
Certo non bastano le normative e le politiche regionali a dare risposte complete a queste situazioni ma è legittimo attendersi, anche per l’importante dimensione delle risorse messe in campo, comunque risultati capaci di contribuire ad affrontare i problemi.
Coerentemente con questa considerazione, evidenzio in via preliminare due elementi che devono a mio avviso trovare collocazione nella norma nella discussione in aula:
1) quello della necessità di una clausola valutativa che consenta un’analitica e approfondita verifica dell’efficienza attuativa e dell’efficacia in termini di ricadute di questo provvedimento;
2) quello di un coinvolgimento del Consiglio nei più significativi atti attuativi della legge in esame: se è condivisibile un impianto che declina indirizzi, obiettivi e azioni fondamentali e demanda poi a delibere, regolamenti e decreti un dettaglio di modalità operative, è altrettanto vero che, su alcuni di questi atti attuativi, quelli di maggior rilevanza anche politica, il coinvolgimento del Consiglio attraverso le Commissioni competenti sia necessario. Abbiamo apprezzato come su due temi, Masterplan e incentivi al turismo lento, vi sia stata una disponibilità in questo senso dell’Assessore ad accogliere nostre proposte. Riteniamo che ci possa e ci debba essere riconoscimento del ruolo del Consiglio anche in alcuni altri temi e faremo in questo senso alcune proposte.
Un segnale positivo è stato anche l’accoglimento di un nostro emendamento che ha voluto inserire tra gli obiettivi della norma stabilità, sicurezza e tutela del lavoro: riteniamo infatti che non possa esserci buona politica verso i comparti economici che non consideri la qualità dell’occupazione un paradigma fondamentale che orienti anche il sistema di incentivi.
Sintetizzo qui di seguito alcuni nodi su cui lavorare in queste giornate di aula con l’obiettivo di approvare il provvedimento migliore possibile:
1) la semplificazione degli iter autorizzativi, certo apprezzata dalle categorie e per molti versi necessaria, va perseguita con attenzione al presidio dell’interesse pubblico ed evitando perciò eccessi di deregulation che possano comportare squilibri. In questa direzione andrà qualche nostra proposta emendativa;
2) è importante all’articolo 2 il richiamo alle alleanze territoriali e soprattutto alle cooperative di comunità: il riconoscimento nella normativa regionale apre a una importante opportunità di valorizzare questa forma di impresa, capace di coniugare economia, mutualità, partecipazione e gestione comune dei beni e di servizi, contrastando l’impoverimento e l’indebolimento dei territori. È evidente come il ventaglio di ambiti in cui possono operare le cooperative di comunità va ben oltre il commercio e in particolare la promozione di negozi di prossimità. Serve perciò, dopo questo primo positivo riconoscimento, prevedere l’approvazione di una norma organica capace perciò di consentire una piena valorizzazione di questa forma di impresa sociale. In questa direzione andava la nostra Proposta di Legge n. 55, e in questa direzione intendiamo stimolare l’attenzione del Consiglio. Nel frattempo, suggeriremo un’integrazione al testo proposto finalizzata a consentire prime esperienze concrete nel campo del contrasto alla desertificazione commerciale e alla tutela del tessuto socio-economico delle nostre comunità a rischio di forte indebolimento;
3) esprimiamo apprezzamento per la previsione del Masterplan del commercio: ne condividiamo le finalità (riqualificazione del territorio, ricupero della competitività del tessuto commerciale, sviluppo sostenibile, riconversione e limitazione del consumo di suolo). Riteniamo di proporre, date le interconnessioni perciò con la pianificazione generale del territorio, un suo coordinamento con il Piano del Governo del Territorio (PGT) e un coinvolgimento del Consiglio delle autonomie locali nel suo percorso di approvazione, viste le ricadute sui Comuni che dovranno adeguare poi gli strumenti urbanistici a obiettivi, indirizzi e direttive appunto del Masterplan. È bene prevedere anche per i Comuni medio-piccoli un supporto economico agli oneri di revisione degli strumenti urbanistici;
4) relativamente all’Osservatorio del commercio e del turismo valutiamo positiva l’istituzione del tavolo con gli stakeholders e reputiamo altresì, e in questa direzione va un nostro emendamento, che sia opportuno prevedere una collaborazione con l’Osservatorio regionale del mercato del lavoro per disporre ed elaborare dati utili a valutare andamento dell’occupazione nel comparto, la qualità e la stabilità del lavoro potendo così lavorare per affrontare rischi di precarietà e di sottoccupazione;
5) sul turismo, la disciplina proposta interviene innanzitutto per definire in modo aggiornato tipologie e caratteristiche dell’offerta e, in questo ambito, è certo condivisibile l’attenzione rivolta al turismo di prossimità e al turismo lento che può e deve certamente essere ulteriormente sviluppata. Viene confermata e ulteriormente rafforzata la funzione di PromoTurismo FVG, che già in questi anni ha visto crescere in modo impressionante operatività e risorse, economiche e umane. Appare perciò necessario che il Consiglio possa esprimersi con un parere sul Piano strategico previsto all’articolo 72 del Disegno di Legge;
6) il ruolo dei Consorzi viene confermato ma è bene che nella disciplina ai consorzi vadano affiancate le reti d’impresa con natura giuridica, forma di organizzazione sempre più presente grazie anche alla sua flessibilità. A proposito dei consorzi e delle reti poniamo una questione, pur consapevoli che non è di facile soluzione: l’adesione agli stessi è volontaria, e non può che essere così, ma i benefici della loro attività nella promozione e commercializzazione del prodotto turistico si ripercuotono su tutte le imprese e ciò rischia di disincentivare in molti casi la disponibilità a investire nella partecipazione a queste forme organizzate di cooperazione fra imprese. Escludendo perché improponibile l’obbligatorietà, forse la soluzione si può trovare in una qualche forma di premialità nell’accesso agli incentivi destinata esclusivamente alle imprese aderenti;
7) il commercio di vicinato, soprattutto nei piccoli e medi Comuni di pianura e delle aree interne, rappresenta la vita dei nostri borghi, dei centri cittadini e delle frazioni. La crisi che attanaglia tale settore, e che porta in parte spopolamento degli stessi, va affrontata non solo con incentivi e sostegni economici (che questa norma intensifica e aumenta), ma anche con la possibilità di sgravare tali attività economiche da alcuni adempimenti fiscali di carattere comunale che andrebbe coordinata con l’assessorato alle autonomie locali.
In tema di turismo, riprendendo un tema accennato nella parte iniziale di questa relazione ed esaminando in particolare il capo VIII, poniamo alcune questioni che a nostro avviso richiedono uno sforzo ulteriore sia al livello di norma che di disposizioni attuative:
– la necessità di una regolazione di forme di ospitalità, quali i bed and breakfast, che ne mantenga caratteristiche specifiche che questa tipologia ha assunto a livello internazionale: da questo punto di vista l’aver eliminato il requisito della residenza e l’estendere in modo generalizzato il numero di camere fino a 6 finisce con l’avvicinare forse eccessivamente questa tipologia di offerta a quella alberghiera;
– per quanto riguarda gli alberghi diffusi, è bene, per garantirne la natura specifica, introdurre il requisito della pluralità dei proprietari e ciò per prevenire un possibile uso improprio di tale tipologia di offerta;
– infine la questione delle unità abitative ammobiliate a uso turistico. Qui in particolare nei maggiori centri della regione, dove la vocazione turistica deve convivere e armonizzarsi con domanda di residenzialità stabile, attrattività di altre componenti economiche, vocazione universitaria con conseguente domanda di alloggi, qualità della vita dei cittadini, questo elemento dell’offerta rischia di diventare un problema come dimostrano segni inequivocabili: crescente difficoltà nell’accesso a locazioni stabili di lungo periodo, aumento dei prezzi, emergere di segnali di disagio fra i residenti in relazione al possibile rischio del cosiddetto overtourism. Siamo certo consapevoli di come il problema abbia cause diverse e certo non regolabili a livello regionale, quali la diffidenza dei proprietari verso le locazioni stabili causata anche dai limiti dell’attuale disciplina normativa nazionale ma certo qualche tentativo di garantire un equilibrio in questa occasione va messo in campo, per evitare che il massiccio passaggio delle unità abitative a questa categoria determini, in parte già avviene, conseguenze negative. Formuliamo a tale proposito una proposta per limitare almeno in quei centri l’accesso agli incentivi di cui al comma 3 dell’articolo 130 che speriamo venga considerata dall’aula. Quella che in centri a rischio di spopolamento è infatti un’opportunità per mantenere vivo e valorizzare il patrimonio immobiliare, rischia in altre realtà, in primis Trieste, di creare difficoltà se non vere e proprie situazioni di emergenza.
Questo aspetto ci porta a una riflessione generale, utile secondo noi anche per la fase di attuazione di questa norma: il turismo è una componente importantissima che va organizzata e diretta nei diversi territori in modo coerente e armonico con le loro diverse caratteristiche: il turismo a Lignano è diverso da quello a Trieste, è diverso persino da quello di Grado, e ulteriori specificità presenta quello montano. Risposte uguali a situazioni diverse possono accentuare i problemi, e su questo la capacità di regolazione della politica è determinante.
Abbiamo parlato di una legge di indirizzo, con larga delega ai provvedimenti attuativi delegificati. Questo metodo, comune e condivisibile in particolare nei testi unici, richiede però che tale rinvio a decreti, delibere, regolamenti, non escluda almeno nelle principali fattispecie la funzione di indirizzo che dovrebbe avere il Consiglio Regionale: in questo senso presentiamo alcuni emendamenti che riteniamo importanti per la valutazione finale.
Infine la clausola valutativa: mettere in campo una normativa ambiziosa, in particolare quanto a risorse, richiede modalità e tempi certi di valutazione dell’efficacia del provvedimento. Non essendo stata sottoposta al parere del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione una proposta in tal senso, abbiamo ritenuto di formularne una, ovviamente disponibili a un confronto per pervenire a un testo condiviso.
Mi sono limitato, e non poteva essere altrimenti con un testo di più di 140 articoli, ad alcune tematiche che riteniamo particolarmente rilevanti, lasciando altre per la discussione sull’articolato. In generale il nostro atteggiamento, fin dalle sedute di Commissione, è stato improntato a un apprezzamento dello sforzo messo in campo e alle risposte date ad alcuni temi nella predisposizione del testo. Abbiamo votato a favore di molti articoli, astenendoci su altri così come nel voto finale proprio per poter proporre modifiche a nostro avviso migliorative il cui esito determinerà il voto finale. Per questo il numero di emendamenti per quel che ci riguarda è contenuto ma questo li rende anche più significativi per quello che sarà il nostro orientamento finale, consapevoli di aver anche questa volta lavorato, e lo faremo anche in queste giornate, con spirito costruttivo e senso di responsabilità.
Roberto Cosolini
Trieste, 06 novembre 2025
4108 - COS Relazione DDL 61
