Pordenone, 08.10.25 – «Le recenti aggressioni in pieno centro di un’ausiliaria della Gsm e di un consigliere comunale sono l’ennesima dimostrazione di come non possiamo abbassare la guardia. Dopo anni di colpevole ritardo, è giunta l’ora di siglare un patto per la sicurezza urbana integrata che rafforzi i dispositivi di prevenzione». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), commentando quanto accaduto nei giorni scorsi a Pordenone.
«I frequenti episodi di violenza avvenuti negli ultimi mesi – prosegue il consigliere dem – attestano che la svolta promessa dalla destra sulla sicurezza non c’è stata. Certo il capoluogo del Friuli Occidentale è più tranquillo di altre realtà, ma è inconcepibile che gli agenti di Polizia siano diminuiti e il protocollo d’intesa tra Regione, Anci e Prefetture sia stato siglato ben 4 anni dopo l’approvazione della legge fortemente voluta dal presidente Fedriga solo in seguito a numerose sollecitazioni». Secondo Conficoni si tratta di «una perdita di tempo inaccettabile, a maggior ragione per chi ha fatto della sicurezza una bandiera. Ora, invece di invocare l’esercito, si proceda senza indugio a siglare il patto tra istituzioni reso possibile dalla firma del documento». Uno strumento che il consigliere dem ritiene «utile a sviluppare azioni coordinate e condivise finalizzate al controllo del territorio, alla rigenerazione urbana e alla mediazione sociale. In questo quadro, rinnoviamo il suggerimento di reintrodurre i vigili di quartiere che, unitamente al potenziamento della videosorveglianza, possono aiutare a prevenire furti e atti vandalici. Fondamentale – conclude – anche il ruolo degli educatori di strada e la promozione della legalità, in particolare tra le giovani generazioni».