Trieste, 12.09.24 «Propaganda e realtà, soprattutto riguardo agli stranieri, viaggiano a due velocità differenti. La sicurezza è indubbiamente fondamentale per garantire ai cittadini un’adeguata qualità di vita. Tuttavia restano forti perplessità su quanto strumenti come le fototrappole, di cui non viene rendicontato l’utilizzo, possano essere più utili al consenso piuttosto che a una concreta difesa da potenziali pericoli». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), presidente del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione, che si è riunito oggi per l’esame della legge 5 del 2021 “Disciplina in materia di politiche integrate di sicurezza e ordinamento della Polizia locale”.
«Il tema della sicurezza è stato e continua a essere ampiamente cavalcato dalla destra. Sono passati sei anni dai proclami della campagna elettorali del 2018 che vide la giunta Fedriga salire al governo del Fvg, ma le problematiche che si erano impegnati a risolvere, sono rimaste e quello che avviene nelle città della nostra regione, da Trieste a Udine, passando per Pordenone, ci ricorda che pur vivendo in una regione dove il livello di sicurezza è elevato non bisogna abbassare la guardia e restano molte cose da fare. Non solo con le telecamere, ma anche con strumenti di integrazione e mediazione sociale che esistevano e funzionavano prima del 2018 e che sono stati trascurati, senza dimenticare la necessità di potenziare l’illuminazione in zone sensibili. La mancata approvazione del regolamento sui volontari per la sicurezza, infine, contrasta con l’enfasi posta sulla sicurezza partecipata».