Salute: Conficoni (Pd), su partnership con privati spuntano vecchie conoscenze

Pubblicato il sabato 07 Giu 2025

 

Trieste, 07.06.25 – «Il percorso verso la privatizzazione di servizi sanitari e ora addirittura di interi ospedali, come a Spilimbergo, si fa ancora più grottesco: ci si affida ai privati anche per valutare i progetti di partenariato e spuntano vecchie conoscenze che già a Pordenone hanno lasciato il segno». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) che attraverso un’interrogazione chiede alla Giunta regionale di fare chiarezza sull’affidamento esterno di servizi di consulenza inerenti l’analisi economica di progetti da parte di Asfo e di spiegare «se le competenze di Arcs sono adeguate o meno per tale operazione».

«Per decidere come consegnare i servizi sanitari pubblici ai privati, infatti, la Regione si affida a una società privata di Milano, Ad Valorem srl, che fa capo a una vecchia conoscenza di Pordenone, Veronica Vecchi, professoressa della Bocconi, che nel 2013 come consulente di una finanza di progetto sull’ospedale, si scontrò con l’ex sindaco Bolzonello, perplesso sull’operazione di allora sostenuta dal centrodestra. Oggi, nonostante la presenza dell’azienda di coordinamento Arcs, che tra i suoi compiti dovrebbe avere pure quelli chiesti all’esterno, si spendono 140 mila euro di denaro pubblico facendo riemergere gli stessi soggetti allora assurti agli onori delle cronache».

Secondo la normativa vigente, ricorda Conficoni, «Arcs esercita competenze tecniche specialistiche a supporto della programmazione regionale e delle aziende sanitarie, ed è chiamata a garantire funzioni di valutazione e supporto in materia di innovazione, qualità, investimenti e analisi tecnico-economiche. Fermo restando che il Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023) consente il ricorso a supporti esterni per valutazioni complesse, siamo in attesa di un chiarimento da parte di Riccardi sull’effettivo ruolo di Arcs, l’agenzia creata proprio da questa Giunta e sulle reali finalità della sua azione rispetto alla salute pubblica».

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