Trieste, 185.11.25 – «Undici punti salute attivi in provincia di Udine, zero in provincia di Pordenone, che questa volta non raccoglie nemmeno le briciole. Dopo il taglio lineare alla spesa per il personale sanitario, il commissariamento dell’Asfo, la nomina a direttore generale di Polimeni, l’aumento del sottofinanziamento pro capite, l’inaugurazione farlocca del nuovo ospedale e la chiusura a senso unico dei punti nascita, l’impietoso raffronto dimostra ancora una volta quanto la sanità pordenone sia penalizzata dalla Giunta Fedriga». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni annunciando una interrogazione per chiedere quando verrà superata l’inaccettabile situazione di disparità emersa recentemente in Aula a Trieste.
«In una lunga e articolata risposta all’interpellanza presentata dalla consigliera Manuela Celotti, l’assessore Riccardi si è soffermato ben nove minuti sulla situazione del Friuli Centrale, territorio di competenza dell’Asufc, dove, ha spiegato, “sono attivi undici punti di salute (definiti dalla delibera di Giunta 2042 del 2022) con un’offerta diversificata a seconda dei territori, tutti collegati alla rispettiva casa della salute hub di riferimento”, elencando poi nel dettaglio i diversi servizi forniti. Passando alla situazione nel territorio dell’Asfo, invece, si è affrettato a rispondere in pochi secondi, ed è qui che ci si rende conto di cosa ha seminato nel pordenonese: nulla». Difatti, continua Conficoni, «Riccardi ha comunicato che per quanto riguarda l’area territoriale di competenza Asfo, “la fascia oraria e i giorni della settimana accessibili dai punti salute ai cittadini non sono ancora stati definiti ufficialmente”. Parole che si commentano da sole – conclude – e richiamano l’attenzione sul rapporto pubblicato in questi giorni da Italia Oggi per fotografare la qualità della vita nelle 107 province italiane. Nella speciale classifica relativa alla salute, infatti, Udine sale al 49mo posto, con un guadagno di 11 posizioni rispetto al 2024, mentre Pordenone precipita all’88mo posto, con una perdita di ben 63 posizioni in un solo anno».

