Salute: Conficoni (Pd), Fedriga spettatore mentre nodi personale restano irrisolti

Pubblicato il lunedì 20 Mag 2024

 

TRIESTE 20.05.24 «I nodi vengono sempre più al pettine e le carenze di infermieri e medici di famiglia, lamentate delle stesse categorie, confermano la bontà delle proposte fatte dal Pd e bocciate dall’assessore Riccardi. Lui e Fedriga la smettano di fare gli spettatori e risolvano una situazione non più tollerabile, né dai professionisti, né dai cittadini». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) a margine dell’appello dell’ordine degli infermieri per la situazione del personale.

«Le cronache anche recenti, ci consegnano il quadro desolante di un sistema in difficoltà: dalla chiusura del punto nascita di San Vito, all’esternalizzazione di radiologia a Pordenone, dalla fuga degli amministrativi da Arcs, alla privatizzazione dei centri prelievi, fino alle dimissioni dal pronto soccorso dell’ospedale di Udine. Tutto ha un comune denominatore, il problema del personale sul quale abbiamo avanzato proposte, anche nell’ultima legge di stabilità, volte a trattenere i dipendenti in servizio, attrarre professionisti provenienti da fuori e rendere appetibili i corsi di formazione. Tutto bocciato e demonizzato dal centrodestra e dall’assessore Riccardi, nonostante il sostegno degli ordini professionali». Inoltre, tra il 2018 e il 2023, ricorda Conficoni, «i medici di famiglia convenzionati con le aziende sanitarie sono diminuiti di 139 unità, di cui 30 nel solo Friuli occidentale, dove a fine marzo sono state individuate 51 zone carenti e il numero medio di assistiti per ogni dottore è salito da 1.380 a 1.576. Una situazione che rischia di peggiorare ulteriormente perché nei prossimi anni sono previste numerose quiescenze ma il corso di formazione promosso dalla nostra Regione è tutt’altro che esaurito».

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