Salute: Conficoni (Pd), esplose richieste su liste attesa, ma soluzione ancora lontana

Pubblicato il giovedì 27 Mar 2025

 

Trieste, 27.03.25 – «L’aumento esponenziale di richieste di accesso al diritto di garanzia sulle liste d’attesa a fronte del mancato rispetto dei tempi di erogazione di servizi e prestazioni sanitarie, passate dalle 252 del 2023 alle 6.454 del 2024, è la palese dimostrazione di quanto questi percorsi previsti dalla Legge fossero di fatto celati ai cittadini e che sono emersi solo a fronte delle nostre pressanti richieste e del clamore mediatico. Tuttavia, lo scioglimento di uno dei nodi della sanità pubblica, ossia i ritardi nell’esecuzione di visite ed esami, è un obiettivo ancora lontano da perseguire e per questo bisogna offrire una maggiore informazione sulle procedure per esigere il rispetto delle priorità stabilite dalle ricette». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), componente della terza commissione Salute che attraverso un accesso agli atti ha chiesto e ottenuto i dati relativi alle domande di accesso ai percorsi di tutela previsti dalla Dgr 1815/2019 per assicurare il rispetto dei tempi di erogazione delle prestazioni stabiliti dalle ricette mediche.

«A fronte di una situazione critica del sistema sanitario, per anni i rimborsi per le cure private legate alla lunghezza delle liste di attesa sono rimasti un miraggio, quasi un diritto negato per molte persone costrette a pagare di tasca propria visite ed esami. Interrogazioni, mozioni e intense campagne informative fatte dal Pd e dai comitati sono riuscite a far emergere un problema grave, ossia la mancanza di comunicazione e di conseguente consapevolezza da parte dei cittadini, sull’esistenza di questa possibilità» continua Conficoni sostenendo che «l’azione della Giunta continua a essere insufficiente sulle liste d’attesa» e ricordando il recente report sui tempi di attesa di Federconsumatori, ma anche la denuncia fatta a fine dello scorso anno dalla trasmissione Mediaset, Fuori dal Coro, che attraverso un servizio sulla situazione delle liste d’attesa dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo) ha di fatto «svergognato l’Azienda, facendo fare una pessima figura al nostro servizio pubblico. Questo rappresenta uno smacco per la Giunta Fedriga inerte di fronte alla necessità di una svolta più volte sollecitata».

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