Mozione
Oggetto: <>
Proponenti: MORETTI, BOLZONELLO, SHAURLI, CONFICONI, COSOLINI, DA GIAU, GABROVEC, IACOP, MARSILIO, RUSSO, SANTORO
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
PREMESSO che la Regione ha il compito istituzionale di garantire la governance di una serie di enti regionali e società partecipate;
TENUTO CONTO che la Giunta regionale, espressione dalla maggioranza, già assegna incarichi diretti sulla base di rapporti fiduciari legittimamente ispirati dalla condivisione degli obiettivi politici del presidente della Regione e della giunta dallo stesso nominata;
TENUTO CONTO altresì che i Gruppi consiliari già hanno titolo ad inserire nei loro organici personale direttamente collegato alle proprie attività di rappresentanza politica;
CONSIDERATO che:
- il contenimento dei costi della politica è uno degli aspetti fondamentali per il recupero della credibilità delle istituzioni nei confronti dei cittadini;
- nella passata legislatura si sono ridotti tali costi per un risparmio in 5 anni di più di 35 milioni di euro (dato dell’Osservatorio Spending Review), agendo in particolare su:
- eliminazione dei vitalizi per consiglieri e membri della Giunta;
- riduzione del 90% delle spese dei gruppi consiliari;
- superamento delle province e delle comunità montane;
- introduzione dell’amministratore unico, in luogo dei consigli di amministrazione, nelle ATER territoriali e in diverse società partecipate regionali, e altri interventi che hanno comportato risparmi significativi;
PRESO ATTO che, dall’insediamento della nuova amministrazione, sono stati posti in essere una serie di atti che hanno portato ad un notevole incremento dei costi della politica e delle partecipate regionali, di cui ad esempio:
- aver obbligato i componenti eletti della giunta a rassegnare le dimissioni da Consigliere facendo subentrare i primi 4 non eletti nel Consiglio regionale che in 5 anni comporterà un costo complessivo aggiuntivo superiore a 2 milioni e mezzo di euro;
- aver trasformato l’organo esecutivo delle partecipate da monocratico, nella figura dell’amministratore unico, a collegiale (consigli di amministrazione) composto da 3 o 5 membri;
RILEVATO che il nostro Paese si avvia in maniera preoccupante verso un periodo di stagnazione se non di crisi economica dove i cittadini si confrontano con disoccupazione, difficoltà e spesso devono rinunciare a servizi fondamentali.
Tutto ciò premesso,
impegna il Presidente della Regione
1)a ripristinare, ove possibile, gli organi monocratici nelle partecipate e nelle società regionali per ridurre nel contempo sia gli aspetti burocratici che gli oneri a carico dell’amministrazione regionale;
2)a proporre per tutti i ruoli della pubblica amministrazione e delle società partecipate persone con comprovate competenze professionali specifiche;
3)a tutelare l’immagine della nostra Regione, che nel panorama nazionale si è sempre caratterizzata per la serietà e rigorosità dell’azione amministrativa;
4)a utilizzare, in continuità con quanto avvenuto in oltre 50 anni, le prerogative dello statuto di autonomia per realizzare un modello di governo regionale all’insegna del rigoroso e sobrio controllo della spesa, dell’efficienza e trasparenza, che mal si conciliano con le scelte sopracitate.
Trieste, 24 giugno 2019