MORETTI: Contenimento dei costi della politica: opportunità, competenza e professionalità nelle scelte e negli incarichi affidati dalla Regione FVG

Pubblicato il lunedì 24 Giu 2019

Mozione
 
Oggetto: <>

Proponenti: MORETTI, BOLZONELLO, SHAURLI, CONFICONI, COSOLINI, DA GIAU, GABROVEC, IACOP, MARSILIO, RUSSO, SANTORO
 
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
PREMESSO che la Regione ha il compito istituzionale di garantire la governance di una serie di enti regionali e società partecipate;
TENUTO CONTO che la Giunta regionale, espressione dalla maggioranza, già assegna incarichi diretti sulla base di rapporti fiduciari legittimamente ispirati dalla condivisione degli obiettivi politici del presidente della Regione e della giunta dallo stesso nominata;
TENUTO CONTO altresì che i Gruppi consiliari già hanno titolo ad inserire nei loro organici personale direttamente collegato alle proprie attività di rappresentanza politica;
CONSIDERATO che:

  • il contenimento dei costi della politica è uno degli aspetti fondamentali per il recupero della credibilità delle istituzioni nei confronti dei cittadini;
  • nella passata legislatura si sono ridotti tali costi per un risparmio in 5 anni di più di 35 milioni di euro (dato dell’Osservatorio Spending Review), agendo in particolare su:
    • eliminazione dei vitalizi per consiglieri e membri della Giunta;
    • riduzione del 90% delle spese dei gruppi consiliari;
    • superamento delle province e delle comunità montane;
    • introduzione dell’amministratore unico, in luogo dei consigli di amministrazione, nelle ATER territoriali e in diverse società partecipate regionali, e altri interventi che hanno comportato risparmi significativi;

PRESO ATTO che, dall’insediamento della nuova amministrazione, sono stati posti in essere una serie di atti che hanno portato ad un notevole incremento dei costi della politica e delle partecipate regionali, di cui ad esempio:

  • aver obbligato i componenti eletti della giunta a rassegnare le dimissioni da Consigliere facendo subentrare i primi 4 non eletti nel Consiglio regionale che in 5 anni comporterà un costo complessivo aggiuntivo superiore a 2 milioni e mezzo di euro;
  • aver trasformato l’organo esecutivo delle partecipate da monocratico, nella figura dell’amministratore unico, a collegiale (consigli di amministrazione) composto da 3 o 5 membri;

RILEVATO che il nostro Paese si avvia in maniera preoccupante verso un periodo di stagnazione se non di crisi economica dove i cittadini si confrontano con disoccupazione, difficoltà e spesso devono rinunciare a servizi fondamentali.
Tutto ciò premesso,
impegna il Presidente della Regione
1)a ripristinare, ove possibile, gli organi monocratici nelle partecipate e nelle società regionali per ridurre nel contempo sia gli aspetti burocratici che gli oneri a carico dell’amministrazione regionale;
2)a proporre per tutti i ruoli della pubblica amministrazione e delle società partecipate persone con comprovate competenze professionali specifiche;
3)a tutelare l’immagine della nostra Regione, che nel panorama nazionale si è sempre caratterizzata per la serietà e rigorosità dell’azione amministrativa;
4)a utilizzare, in continuità con quanto avvenuto in oltre 50 anni, le prerogative dello statuto di autonomia per realizzare un modello di governo regionale all’insegna del rigoroso e sobrio controllo della spesa, dell’efficienza e trasparenza, che mal si conciliano con le scelte sopracitate.
 
 
Trieste, 24 giugno 2019

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