MORETTI: contenimento dei costi della politica: opportunità, competenza e professionalità nelle scelte e negli incarichi affidati dalla Regione FVG

Pubblicato il lunedì 10 Giu 2019

Mozione
 
Oggetto: contenimento dei costi della politica: opportunità competenza e professionalità nelle scelte e negli incarichi affidati dalla Regione Friuli Venezia Giulia

Proponenti: MORETTI, BOLZONELLO, SHAURLI, CONFICONI, COSOLINI, DA GIAU, GABROVEC, IACOP, MARSILIO, RUSSO, SANTORO
  
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
PREMESSO che la Regione ha il compito istituzionale di garantire la governance di una serie di enti regionali e società partecipate;
TENUTO CONTO che la Giunta regionale, espressione dalla maggioranza, già assegna incarichi diretti sulla base di rapporti fiduciari legittimamente ispirati dalla condivisione degli obiettivi politici del presidente della Regione e della giunta dallo stesso nominata;
TENUTO CONTO altresì che i Gruppi consiliari già hanno titolo ad inserire nei loro organici personale direttamente collegato alle proprie attività di rappresentanza politica;
CONSIDERATO che:

  • il contenimento dei costi della politica è uno degli aspetti fondamentali per il recupero della credibilità delle istituzioni nei confronti dei cittadini;
  • nella passata legislatura si sono ridotti tali costi per un risparmio in 5 anni di più di 35 milioni di euro (dato dell’Osservatorio Spending Review), agendo in particolare su:
    • eliminazione dei vitalizi per consiglieri e membri della Giunta;
    • riduzione del 90% delle spese dei gruppi consiliari;
    • superamento delle province e delle comunità montane;
    • introduzione dell’amministratore unico, in luogo dei consigli di amministrazione, nelle ATER territoriali e in diverse società partecipate regionali, e altri interventi che hanno comportato risparmi significativi;

PRESO ATTO che, dall’insediamento della nuova amministrazione, sono stati posti in essere una serie di atti che hanno portato ad un notevole incremento dei costi della politica e delle partecipate regionali, di cui ad esempio:

  • aver obbligato i componenti eletti della giunta a rassegnare le dimissioni da Consigliere facendo subentrare i primi 4 non eletti nel Consiglio regionale che in 5 anni comporterà un costo complessivo aggiuntivo superiore a 2 milioni e mezzo di euro;
  • aver trasformato l’organo esecutivo delle partecipate da monocratico, nella figura dell’amministratore unico, a collegiale (consigli di amministrazione) composto da 3 o 5 membri;

CONSTATATO come, con l’articolo 10 della legge regionale n. 26/2018, il Friuli Venezia Giulia ha “inventato” la posizione di “portavoce del Presidente del Consiglio”, di cui non si capisce utilità e necessità, ancor più se utile per fare posto, come da ripetute indiscrezioni mai smentite, ad una persona non risultata eletta nelle ultime elezioni regionali nelle liste di maggioranza;
CONSIDERATO che il Presidente del Consiglio rappresenta l’intera Assemblea Legislativa ed ha ruolo di controllo e garanzia di imparzialità;
RITENUTO sbagliato mettere a carico dei contribuenti regionali eventuali regolazioni di problematiche interne ai partiti creando posizioni lavorative dai costi altissimi senza magari possedere i requisiti professionali adeguati e migliori per svolgere tali mansioni;
PRESO ATTO che ci avviamo verso un periodo di stagnazione se non di crisi economica dove i cittadini si confrontano con disoccupazione, difficoltà e spesso devono rinunciare a servizi fondamentali.
Tutto ciò premesso,
impegna il Presidente della Regione
1)a ripristinare, ove possibile, gli organi monocratici nelle partecipate e nelle società regionali per ridurre nel contempo sia gli aspetti burocratici che gli oneri a carico dell’amministrazione regionale;
2)a proporre per tutti i ruoli della pubblica amministrazione e delle società partecipate persone con comprovate competenze professionali specifiche;
3)a tutelare l’immagine della nostra Regione, che nel panorama nazionale si è sempre caratterizzata per la serietà e rigorosità dell’azione amministrativa;
4)a utilizzare, in continuità con quanto avvenuto in oltre 50 anni, le prerogative dello statuto di autonomia per realizzare un modello di governo regionale all’insegna del rigoroso e sobrio controllo della spesa, dell’efficienza e trasparenza, che mal si conciliano con le scelte sopracitate;
impegna altresì il Presidente del Consiglio regionale
a non dare corso alla copertura della posizione di “portavoce del Presidente del Consiglio regionale”, parificato al dirigente di terza fascia con un costo che potrebbe arrivare ad oltre 100.000 euro, ingiustificata sia dal punto di vista della necessità della funzione sia per la possibilità che tale posizione venga creata solo per risolvere problematiche interne ai gruppi e partiti dell’attuale maggioranza.
 
Trieste, 10 giugno 2019

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Ne parlano

Nicola Conficoni

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