Edilizia scolastica: Conficoni (Pd), Regione chiarisca destinazione Casa della Fanciulla

Pubblicato il giovedì 09 Ott 2025

 

Trieste, 09.10.25 – «I dubbi espressi a più riprese dal sindaco Basso sull’accorpamento del liceo classico Leopardi-Majorana nella Casa della Fanciulla evidenziano una preoccupante confusione sull’edilizia scolastica a Pordenone. La Giunta Fedriga chiarisca se le divergenze con il Comune sono superate e quale istituto superiore verrà insediato nell’area acquisita nei mesi scorsi al patrimonio pubblico». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), che ha depositato un’interrogazione per chiedere lumi sul futuro del sito.

«Una volta scaduto il contratto di diritto di superficie stipulato dalla Provincia di Pordenone per realizzare due prefabbricati ad uso scolastico su un terreno dell’Opera Sacra Famiglia in via Poffabro – prosegue il consigliere dem – la proprietà degli immobili sarebbe stata trasferita gratuitamente alla Fondazione, perdendo un patrimonio costato 6 milioni di euro. Per evitare la brutta figura, già nel 2017 il Comune di Pordenone ha sottoscritto un accordo per acquisire l’area ove insiste anche la “Casa della Fanciulla” con l’obiettivo di trasferirvi le aule del liceo classico in affitto nel Bronx. Una progettualità sposata dalla Giunta Fedriga che ha stanziato ben 17 milioni di euro per attuare il progetto. La proposta presentata lo scorso anno alla competente commissione consiliare, però, ha suscitato non poche perplessità legate sia all’adeguatezza degli spazi sia alla eccessiva concentrazione di studenti in una porzione di città non attrezzata ad accoglierli. Dopo la nostra astensione sulla variante urbanistica, durante la campagna elettorale anche l’allora candidato sindaco Alessandro Basso ha espresso dei dubbi sull’accorpamento del liceo in quel sito, arrivando al punto da chiedere l’apertura di un tavolo con l’Edr e i dirigenti scolastici interessati. Ci domandiamo se il confronto sia avvenuto e con quale esito. In ogni caso le divergenze nella destra sulla delicata questione richiamano ancora una volta l’attenzione su scelte urbanistiche discutibili, dettate più dall’esigenza di mettere una pezza agli svarioni della Provincia che dalla volontà di dare alle nostre scuole la sede più adatta».

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