07.02.22 «Gli sforzi molteplici e gli investimenti fatti negli anni per rendere attrattivo e competitivo il Consorzio universitario di Pordenone non possono essere messi a rischio dal caro energia. È necessario un intervento da parte della Regione Fvg in tempi rapidi, visto che già in occasione della legge di Stabilità la maggioranza di centrodestra non ha voluto cogliere l’occasione, posta attraverso un nostro emendamento, di consolidare l’aumento dei contributi destinati al funzionamento del Consorzio, che rispetto all’anno precedente rischia, invece, di subire un taglio». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) commentando la situazione finanziaria del Consorzio universitario di Pordenone.
«Nonostante un ricco bilancio, con 260 milioni in più rispetto a quello dell’anno precedente, il centrodestra ha inopinatamente bocciato la proposta del Pd di aumentare i trasferimenti non solo al Consorzio, ma anche ai Comuni. Se le cose fossero andate diversamente, il Comune di Pordenone avrebbe potuto limitare l’aumento dell’addizionale Irpef e il Consorzio, non si troverebbe in difficoltà tali da lanciare un grido di allarme. La crescita dei corsi universitari sviluppata negli ultimi anni rappresenta un importante valore aggiunto per il territorio. Per assecondarla, la Regione, oltre a ripartire in modo più corretto i fondi assegnati tramite l’Ardiss, nel 2021 li ha anche incrementati salvo quest’anno fare marcia indietro. A maggior ragione considerato l’ingente rincaro dei costi energetici, l’auspicio è che arrivi un ripensamento in modo tale da aiutare tutti gli enti che rischiano forti scossoni ai propri bilanci».
Inoltre, nel caso del Consorzio universitario, prosegue Conficoni, «per rafforzare ulteriormente l’attività didattica, resta anche l’opportunità di attivare in città il corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche in collaborazione con l’ospedale di Pordenone e il Cro di Aviano. Raccogliere la proposta trasversale lanciata dall’ex consigliere comunale Roberto Freschi permetterebbe di sostenere la sanità pordenonese che presenta diversi elementi di criticità tra cui proprio la carenza di personale».
