Ambiente: Conficoni-Carli (Pd), sghiaiamento Barcis al palo, chiarire e accelerare

Pubblicato il giovedì 23 Mag 2024

 

TRIESTE 23.05.24 «Al palo da anni, sei di governo della giunta Fedriga, tre dallo studio Aprilis e due dalla costituzione del Laboratorio che coinvolge i portatori d’interesse locali, lo sghiaiamento del lago di Barcis è ancora lontano da una soluzione che salvaguardi il territorio e la sua comunità. La confusione emersa durante l’audizione accredita la perdita di tempo prezioso verso il raggiungimento di un obiettivo non più procrastinabile». Lo affermano i consiglieri regionali Nicola Conficoni e Andrea Carli (Pd), a margine del dibattito odierno in 4ª commissione riunita per l’audizione (richiesta dagli stessi consiglieri a ottobre dello scorso anno) in merito allo studio di fattibilità sullo sghiaiamento sistematico del torrente Cellina a Barcis.

«Dopo anni di attesa e di fronte al preoccupante rischio di esondazioni e allagamenti, tutti riconoscono l’urgenza di investire nella prevenzione ma la situazione resta di incertezza visto che l’assessore Scoccimarro, pur avendo già richiesto il finanziamento di un intervento non approvato dai sindaci, afferma di voler condividere con loro la responsabilità di una decisione. Una contraddizione clamorosa, che palesa l’incapacità di fare sintesi e scegliere quale tra le diverse opzioni individuate dallo studio consegnato nel 2021 dal professionista incaricato, la Giunta intende perseguire per rendere sostenibile la notevole movimentazione dei materiali. Proprio per questo è necessario non perdere altro tempo prezioso e chiudere velocemente questa partita».

Secondo Carli «a fronte di una generale mancanza di visione univoca da parte dei sindaci facenti parte del tavolo tecnico, la Regione deve prendersi la responsabilità di decidere: lo sghiaiamento non è solo un’emergenza, ma anche un’opportunità: la ghiaia potrebbe essere molto preziosa in vista della realizzazione di importanti infrastrutture viarie nella regione. Continuare a non affrontare concretamente il tema dello sghiaiamento insieme a quello delle infrastrutture, rappresenta l’ennesima dimostrazione di una assenza di strategia economico-ambientale. Ciò che emerge è una indecisione collegata all’esigenza di non scontentare nessuno, che alla fine scontenterà tutti e non risolverà i problemi strutturali della nostra regione».

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