Salute: Conficoni (Pd), dopo nuovo ospedale Pn si aprano case della comunità

Pubblicato il sabato 29 Nov 2025

pordenone ospedale

 

Pordenone, 29.11.25 – «Un anno dopo il farsesco taglio del nastro, finalmente ha aperto il nuovo ospedale di Pordenone, sbloccato dal centrosinistra e avversato dai Fratelli d’Italia, polemicamente assenti il giorno dell’inaugurazione. Oltre a completare il trasloco dei reparti e a sistemare la viabilità senza ulteriori ritardi, ora bisogna assumere il personale mancante anche per aprire le case della comunità». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) commentando i primi trasferimenti nel nuovo ospedale di Pordenone.

«Ieri – prosegue il consigliere dem – è stata una giornata importante non solo per la città, ma per l’intera provincia che dopo una lunga attesa ha finalmente a disposizione un ospedale hub moderno e funzionale. Certo prima che la struttura vada a regime ci vorrà del tempo, ma quello compiuto è un passo avanti indubbiamente positivo per la sanità pordenonese, troppe volte penalizzata dalla Giunta Fedriga. Dal taglio lineare alla spesa per il personale al commissariamento dell’Asfo, dalla nomina di Polimeni a direttore generale all’aumento del sottofinanziamento pro capite, senza dimenticare la razionalizzazione a senso unico dei punti nascita, sono davvero molte le decisioni politiche che hanno svilito il nostro territorio. A maggior ragione, invece di cantare vittoria intestandosi un’opera figlia di uno straordinario impegno collettivo, l’assessore Riccardi farebbe meglio a vigilare sul rispetto del cronoprogramma e a investire nelle risorse umane. Dall’ultimo report trimestrale, infatti, emerge come lo scorso 30 settembre l’Asfo avesse 3.761 dipendenti, 203 in meno dei 3.964 previsti dalla manovra sul personale, largamente inattuata. A mancare sono soprattutto gli infermieri, ben 67, la cui dotazione deve invece essere incrementata per consentire l’apertura delle case di comunità, complicata anche dalla difficoltà a trovare medici. E’ inaccettabile che in provincia di Udine siano attivi 11 punti salute mentre in quella di Pordenone zero. Superare questa disparità e potenziare i servizi sul territorio è fondamentale per affrontare l’aumento delle malattie croniche legate all’invecchiamento della popolazione e far funzionare meglio anche l’ospedale».

Ne parlano

Redazione

Ne parlano

Redazione
Redazione

Articoli correlati…