Trieste, 11.11.25 – «La sanità del Friuli Occidentale, già azzoppata e indebolita, inciampa nuovamente nei ritardi e negli errori di gestione di chi governa il sistema. Dopo aver razionalizzato i punti nascita e venduto la pelle dell’orso prima del tempo, inaugurando l’ospedale di Pordenone senza che nemmeno fosse pronto, la Giunta Fedriga ora deve chiarire e risolvere i problemi di ostetricia: è inaccettabile che a pagare i loro errori siano le future mamme». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) che attraverso un’interrogazione alla Giunta regionale, che verrà discussa giovedì 13, porta nell’aula del Consiglio le problematiche del reparto di Ostetricia del Santa Maria degli Angeli di Pordenone.
«È assurdo che si sia scelto in maniera illogica di chiudere ben due punti nascita, quelli di San Vito al Tagliamento e poi nel Policlinico di Pordenone, senza attendere l’apertura del nuovo ospedale nel capoluogo, tuttora deserto» attacca Conficoni che evidenzia come «l’errata programmazione ha concentrato le partorienti nella vecchia struttura di via Montereale, prossima alla dismissione, dov’è attualmente insediato l’unico reparto di ostetricia nella destra Tagliamento. Le future mamme – continua – vengono accolte con difficoltà negli insufficienti spazi a disposizione anche per la carenza di personale, costretto (sempre a causa della gestione di chi guida la sanità pubblica) a turni massacranti». Se dal direttore generale dell’Asfo, Giuseppe Tonutti, «non sono arrivate certezza sui tempi del trasloco di ostetricia nel nuovo ospedale, paventando un ulteriore slittamento a luglio 2026, è urgente che Fedriga e Riccardi si assumano le proprie responsabilità e intervengano per risolvere il problema che hanno creato penalizzando il Friuli occidentale, l’unico territorio dove il servizio è stato tagliato».


